LA MOVIDA
Finita la serata in disco, dopo una camminata sulla spiaggia, prendo il pullman n. 8 e mi avvio verso il centro città.
Fantastico! Ci sono linee notturne che dalla zona delle disco, il lungomare, il Porto Olimpico, partono e ti riportano comodamente nelle vie più importanti. Vetture efficienti e controllate dal personale del Tmb, il Ctm di Barcellona. Entri e paghi il biglietto. Non aver la macchina o non voler prendere il taxi non è un problema. Anzi…
Scendo in Plaça Catalunya e ti aspetteresti strade e piazze vuote, solitudine e tutti a dormire…nulla di tutto questo! Tra ramblas, calle e placa Reial Barcellona si dimostra piena di vita anche alle 4, altro che coprifuoco.
Nella rambla passano schiere di barcollanti reduci del sabato notte, mischiati tra venditori di fumo, mignotte low cost e birrai abusivi.
In ogni vicolo c’è un crogiolo di gente che parla, beve, offre da bere e ti saluta, mignotte che appaiono e si propongono e senzatetto che dormono nei porticati dei bancomat.
Un repertorio infinito di umanità e contraddizioni che terminano la serata tra vicoli poco illuminati, odore di pipì e bottiglie al vento.
Supero la timidezza e mi mischio, cerco di capire le facce poi mi accorgo dell’assoluta normalità dei protagonisti, semplici persone che passano la notte così, in un rito collettivo che fa degli spagnoli unici nel fare e godersi la Movida.
Il clima è tranquillo ma questi fanno davvero un gran casino (chissà che dicono i residenti).
Eppure anche questa “comunità” precaria, messa assieme dalla birra e dalla notte, alla ricerca di una scappatoia dalla vita quotidiana, fa di Barcellona un posto unico.