È martedì, un giorno come un altro. Mi son svegliato pensando a quante cose da fare, cercando di non lamentarmi troppo e di essere assolutamente positivo rispetto a tutto.
Ho fatto attenzione ai piccoli particolari, alla barba, ai capelli, la spruzzata giusta di deodorante, al riordinare i fogli che animano la mia camera. Spesso i piccoli gesti eseguiti con attenzione fanno la differenza nella vita. Pensate a quando abbottonate una camicia, infilate le stringhe delle scarpe. Poi pensate a quando fate la barba controllando che l profilo sia perfetto, a quando vi insaponate con attenzione.
Poi, terminati questi rituali, ci sono le cose da fare. Lo scooter da portare dal meccanico, le scadenze da pagare, alcuni progetti da seguire.
Da pochi giorni mi sono preso uno scooter. Era da tempo che meditavo e lo cercavo. Poi, un’occasione su subito, un po’ di attesa e ho concluso la trattativa. Avevo quasi dimenticato il profumo della benzina, i capelli scompigliati (non ho ancora capito come si tengono in ordine col casco) i profumi e gli odori della strada, il freddo pungente. Lo scooterone è come un ritorno all’adolescenza, un segnale di ritrovata libertà (mi accontento di poco) come quando andavo al liceo, quei rituali che mi hanno accompagnato dai sedici fino ai diciotto. La catena, il riscaldamento, le mani. Ora scrivo mentre sono sul “tre”, dopo averlo abbandonato dal meccanico per un check up.
Questa linea era la stessa che prendevo quando andavo al Pacinotti. Conoscevamo oramai tutta la fauna presente, i discorsi e i personaggi. Era la mia preferita, scomoda ma efficace. Serve la zona est di Cagliari. Gli orari e i ritardi immancabili. I tempi non sono cambiati, anche se le vetture sono totalmente rinnovate. Non è poi mai male prenderlo e lasciarsi trasportare e cullare nei pensieri. Video e climatizzazione. Il CTM si è rinnovato, ma i tempi sono sempre quelli. Non hanno ancora convinto la gente ad abbandonare la propria casa, sarà perché il loro percorso è quasi sempre lo stesso delle auto. A quest’ora poi è affollato di pensionati e signori di mezza età, quelli che sfruttano il mattino per le commissioni. Tutti sembrano ancora dormire. Pochi dialoghi, molta indifferenza, o forse la linea non è vivace come un M, piu’ rustica, con le donne con la spesa e le massaie dell’hinterland. O i giovinotti di Quartu e Selargius che “scendono in centro”.
(to be continued)