Un amico aveva perso qualche mese fa tante cose. Probabilmente le certezze di una vita perché quando ti crei una famiglia, hai dei figli e un lavoro il quadro si chiude e sei felice.
Voi direte, proprio tu lo scrivi? Sì, io. La felicità è diversa da persona a persona, incomprensibile se non la vivi e non puoi sapere e giudicare cosa sia meglio o peggio. Puoi essere felice in solitario, con una famiglia, con una donna, un uomo, o come cazzo vuoi, lo sai. Io ragionavo sul fatto che le forme di felicità non sono sempre convenzionali e come la stupidità del belpaese del luogo comune le ha definite nel tempo, e noi a crederci.
È arrivata la separazione, qualcosa che sempre più coppie affiatate provano e mai pensavano potesse accadere, o sbaglio?
Ricominciare non è mai facile quando crolla il quadro di certezze. Ecco perché bisogna farsi trovare sempre pronti.
Lui ha raccolto lacrime e delusioni e si è nutrito di pensieri positivi e nuove idee.
Oggi so che una sua idea imprenditoriale, di cui mi ha parlato in tempi non sospetti, fidandosi della mia confidenza e professionalità, è stata approvata e verrà finanziata.
La prima cosa che ho pensato è che la vita ti dà sempre una seconda occasione, che nessuno fallisce se continua ardentemente a lavorare verso i suoi sogni.