Ieri su facebook ho scritto la news sull’avviso di chiamata #vodafone, che tra quattro giorni diventa a pagamento.
Qualche minuto dopo, sono stato “ripreso” bonariamente da un amico che mi ha detto che “facevo apparire le compagnie telefoniche cattive”.
Un po’ mi è dispiaciuto, sinceramente. Perché non ha colto che la mia non è una battaglia contro qualcuno o contro il suo lavoro, ma per un sacrosanto diritto di informazione che le persone devono avere in questo paese in cui fregare o comunque non esser chiari è diventato moda ed essere corretti significa sempre vedersi rimproverati o trattati da sfigati.
Se l’avviso di chiamata non viene disattivato, si rischia di pagare fino a 20 euro all’anno. Mi immagino già tanti utenti nemmeno lo sapranno, nonostante arriverà uno di quei sms che magari nemmeno sono tanto chiari.
Perché invece la Vodafone non disattiva in automatico l’avviso di chiamata, informando a tutti che se volessero tenerlo dovrebbero attivarlo e ci sarà un pagamento? È così difficile?
Vi sembra giusto invece questo?
Riflessione finale:
Mi sono accorto che ogni volta che scrivo qualcosa (seria o ironica) tocco sempre puntualmente qualche persona, qualche interesse, qualche attività. Anche quando non ci penso, purtroppo (e spesso mi dispiace) c’è sempre qualcuno che si offende, che si incazza, che fa la faccia storta, anche quando, come in questo caso, svolgo solo un servizio di informazione e conoscenza verso chi mi segue che penso sia UTILE. Nonostante tutto, chi legge fa una scelta, altrimenti può non leggere. Nessuno è condannato a sorbirsi le mie stupidate.
Io faccio il giornalista, non ho legami con alcuna testata, non ho tessere di partito, ho una (forse inutile) tessera dell’albo nazionale da 13 anni, informo, scrivo cose condivisibili o meno, non sono obiettivo perché ho un punto di vista mio personale (e state attenti a chi dice di essere obiettivo).
Sbaglio e magari qualche volta vedo giusto.
È il mio mestiere, la mia vocazione.