Venerdì notte, poco al rientro. In questi angolo di mondo che pare lontano un’eternità dal mondo che conosco, tra monti silenziosi e stelle appiccicate al cielo, si contano i giorni ma il finale è un momento speciale in cui lasci perdere stanchezze e numeri e butti fuori quel che resta. Relax mentre fuori promette tempesta, lampi e rombi di turno, ci sono 18 gradi scarsi. Assurdo, se ci penso.
Accendo il Mac, solita musica, scrivo il copione dello spettacolo finale. Bottiglia d’acqua e uva dolce. Rivedo una bozza e penso a come potrebbe essere migliorata.
Mi misuro con un genere di scrittura che mi crea sempre ansie e difficoltà. Ma poi, vedere su un palco qualcosa che hai pensato, assaporare l’ansia che diventa euforia, ripaga sempre tutto.