Stamattina rovistando tra le tante portate di una colazione continentale servita con ordine maniacale, tra un uovo sodo, fette di prosciutto, marmellate, risotti e il pane tostato sono stato percorso da un pensiero.
Ho pensato a come il tempo scorra veloce togliendoci lentamente l’energia e la voglia di fare, all’incattivirsi perenne della gente per qualsiasi cosa quando il tempo meriterebbe miglior uso, a come accumuli montagne di ricordi come abiti delle tue stagioni in un guardaroba che pesano e ti contagiano tristezza e nostalgia, alla tua paura e al rischio che la tua vita prima o poi possa diventare mesta attesa della fine, più che voglia di programmare il futuro.
Son salito in stanza, mi son messo il giubbotto e sono uscito per vedere Praga.