Day 15 (forse).
Non ho aspettato il coronavirus per scoprire chi fossi, quali fossero i valori importanti, chi sono le persone da tenere.
Anzi, si son rafforzate tante certezze e convinzioni: una tra tutte che la flessibilità e la complementarietà nella vita e nel lavoro ci aiuteranno anche stavolta a ripensarci e ripartire.
Lo dicevo oggi a una mia amica artista, Mara Damiani, con cui condividevo ansie e speranze.
Pensate a tutti quelli che deridevano, a quello che dicevano che non fossimo “né carne né pesce”. Sono ancora fermi a capire cosa stia accadendo, mentre noi proviamo già a pensare a cosa accadrà domani. A ripensare un nuovo domani, con la paura e la fiducia, con lo sguardo di chi vuole riprovarci sapendo che sarà una salita durissima. Ma non possiamo fare altro. Quando tutto questo casino finirà non ci saranno scrivanie pronte ad aspettarci.
Ma non è tempo per recriminare, solo imparare le lezioni che la vita ci offre e son tante, alcune pure amare. Il dolore sta a pochi chilometri e la paura affligge chi ci è vicino. Rassicurare, ispirare, muoversi. E capire che la parola “per sempre” non vale più.