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La Rambla, dopo il sangue

Volevo condividere con voi questa piccola emozione.
Questa è la Rambla e proprio qui qualche mese fa c’è stato un gravissimo attentato che ha ferito Barcellona e la sua anima. Non mortalmente perché la vita riprende.
È bello riabbracciare Barcellona, specie dopo quello che è successo.
Un pensiero alle vittime, anche oggi

Viaggi e attentati terroristici (dopo la Rambla a Barcellona)

Ero a Copenaghen, ora sono tornato a Milano, probabilmente tra qualche weekend tornerò a Barcellona. Tre luoghi a rischio sicuramente più della spiaggia del Poetto.

Non cambio lo stile di vita a causa dei terroristi e di quel che è successo ben sapendo che con i viaggi e con la vita a Milano ho più possibilità di incrociare un attentato.

Questa guerra, attacco, furia, pazzia, è random e stare a casa sarebbe comunque impossibile. Non sai chi sono, chi colpiscono e quando, anche perché, mia riflessione, sono singoli e senza una regia, pazzi ed emulatori. Ci odiano, odiano il mondo occidentale, questo mi pare di averlo capito. Covano rabbia e rancore, si sono fatti ammaestrare bene. Non aiutano i media che mettono confusione nelle parole e nei racconti. Non devono fare drammaturgia buona per le massa ma scrivere SOLO quello che sanno. Questo non fanno. Furbi e sapienti. Con i sentimenti e il fluire delle notizie continue la gente normale che non ha strumenti di analisi e osservazione ma si limita a leggere titoli va in confusione e paura.

L’Isis si sta disfacendo, esplodendo, non ha più la forza propulsiva del passato, lasciando in giro schegge impazzite e guerriglieri di ritorno, assetati di vendetta. Cosa si dovrebbe fare? Cosa dovrei fare? Lo dico a chi sa tutto e ha già detto attacchiamoli, cacciamoli: io non ho soluzioni se non continuare a guardare e vivere.

Barra dritta: i musulmani nella loro generalità e religione con questi fatti non c’entrano e nemmeno i migranti (ma sia chiaro, la gestione dell’immigrazione è fuori controllo). Resto dell’idea che sono pazzi che usano la religione come scusa e spesso sono perfettamente inseriti nelle società di appartenenza. Che l’Isis si appropri dei gesti non vuol dire nulla. Rivendicazione postuma. Marketing. Questo significa che è molto difficile comprendere e sapere quando e dove. Sono stati nella multietnica Francia e son volati nell’accogliente Barcellona. Significa che poco frega dell’accoglienza.

Analizziamo i fatti per quello che sono, questo significa evitare di farsi prendere dalla paura ma almeno unire qualche tassello e provare a darsi risposte. Poche, ma utili.

Se avete soluzioni intelligenti, proponete.

Barcellona

Anche la mia Barcellona oggi è stata colpita e offesa al cuore.

Un luogo che ha un senso particolare per me e molti di voi. La mia seconda casa, il mio porto sicuro, la mia notte infinita

City of Dreams, come cantava Dirth south e poi remixava Alesso.

Ho percorso mille volte la Rambla a qualsiasi ora. Ricordo bene ogni angolo.

Non è un caso che la mia foto di profilo sia proprio là, al termine di una delle mie sudate in platja de Barceloneta.

Penso alle strane coincidenze: non sarei dovuto andarci a questo “giro”, eppure è il mio primo giorno di viaggio. Come quando Parigi fu attaccata e io stavo a Bruxelles. Il terrore coincide sempre in qualche modo.

Non so quanti siano i morti ma la ferità è aperta, e il dolore scorre come sangue.

Hanno colpito quella città Barcellona, per intenderci, accogliente e aperta con tutti. La nostra seconda casa.

Non penso ci sia tanto da fare contro questi pazzi che solo strumentalmente usano la parola di un Dio.

Dio non esiste per questi criminali. Esiste solo ribrezzo umano e spirituale.