Scopri il Portogallo attraverso gli occhi di un DJ e amante della scrittura, dal clima perfetto alla musica emozionante e alle spiagge incontaminate. Un viaggio che promette ispirazione, relax e un vero senso di comunità
Read MorePosts tagged oceano
Un giorno a Espinho, Portogallo
Da Lisbona a Madrid, passando per Porto
Da Lisbona alla via del rientro, il passaggio a Porto è obbligato. I voli aerei per tornare diretti per l’Italia costano molto meno che, almeno senza una prenotazione fatto molto tempo prima.
Così, dopo tre ore di treno, rotoliamo ancora giù a sud del Portogallo e mi godo l’ultima sera proprio da dove siam partito. E l’occasione è ghiotta: andare a vedere il tramonto sull’oceano. Quell’oceano Atlantico che ho toccato e visto poco ma che funge da richiamo speciale. Si può prendere il tram 1 di Porto ma purtroppo l’orario ci fa ripiegare per un taxi (che qui, lo ricordo, è davvero un mezzo da utilizzare). Con nemmeno dieci euro copriamo i dieci chilometri in mezzora e viviamo una delle esperienze che devi fare se passi qui.
La corsa in taxi, sebbene non abbia la magia retrò del tram, vale comunque la pena. Si costeggia il Douro, si passa un altro ponte, e si arriva al Passeio Alegre tenendo i giardini sulla destra. C’è la passeggiata che conduce al faro di Felgueiras, alla foce del fiume Douro. In pochi minuti si cammina in questa lingua di cemento che si addentra nel mare mentre le onde si infrangono sugli scogli alla vostra destra creando dei notevoli spruzzi! E poi c’è lui, il sole, che sta scendendo lentamente. Uno spettacolo unico, per la gioia anche di chi vuole fare scatti artistici e non!
Cosa c’è alla fine di bello nella forza della natura? La sua semplicità. E poi l’idea di infinito, di scoperta, di viaggio, di immenso, che ti dà l’oceano. Una sensazione di benessere che trovo solo quando solo in riva e quando riesco a raggiungere il grande mare in qualche viaggio. Un momento di relax che vale un viaggio, che dici?
Si torna con il bus 500, pagando a bordo, e sopportando il traffico serale in entrata da Porto. La sera troviamo un ristorante molto interessante (Tabua Rasa, rua de Picaria) che ci presenta taglieri di prodotti locali in un ambiente fusion. A differenza di molti altri luoghi, il servizio è veloce. Ah, dimenticavo: in Portogallo troverete una lentezza in ogni momento della vita, specie nel servizio dei locali!
Il 3 significa ritorno. La comitiva si scioglie. I miei amici tornano tra Milano e la Sardegna e io proseguo verso Madrid. Il volo è alle 6,30, quindi la sveglia alle 4. Il risveglio non è poi così complicato anche se mi chiedo sempre perché prenoti volo con orari impossibili. Oporto mi attende giù dal nostro hotel, silenziosa e ordinata, prima di ricominciare il suo ritmo quotidiano. Una comitiva torna a casa dopo una serata con una lei che annusa una rosa rossa. C’è un uomo che aspetta le monete a una cabina del telefono antistorica che ricorda Londra e il grande albero di Natale che svetta aspetta stanco qualche giorno prima di riposarsi per un altro anno sperando di essere riconfermato.
I taxi sono parcheggiati alla stazione di Sao Bento, tra l’altro vi consiglio di ammirare i suoi interni, a pochi passi dalla piazza della Libertade.
“Bom dia, eu deveria ir ao aeroporto” copia e incolla da google. Salgo sul taxi. Le metro ancora dormono e l’unico bus mi porterebbe all’aeroporto Sa Carneiro, che dista trenta chilometri da Porto, mezz’ora prima dell’imbarco. Preferisco prendermi il mio tempo e fare tutto con calma. Poco traffico e si arriva in un quarto d’ora, accompagnati da musica perfetta per quel momento. Mi attacco e salvo questa canzone dei Tribalistas Velha infancia. Diventerà il ricordo del Portgallo.
Ai controlli una immensa fila, sorrido al mio intuito previsionale che mi avrebbe evitato ansie e sudori.
Destinazione Madrid, altra tappa, altra anima da riabbracciare. La seconda parte di questo viaggio di Capodanno, perché ancora la fiesta non é finita e la voglia di trovare nuove sensazioni e perdersi é tanta. Chi siamo noi se non eterni viaggiatori senza sosta? E cos’è quella sensazione di malinconia allegra che il Portogallo ti lascia? Ho paura che gli effetti dureranno a lungo.
(Se trovi errori nell’articolo ti chiedo di scrivermi a info@tixi.it. Grazie!)
Ritorni (trasvolando l'oceano)
Tra le nuvole. Le mille posizioni del kamatixi, stanotte provate tutte qui sul volo per cercare di prender sonno. Ho dormito. Non ho capito quanto ma almeno l’ho fatto.
Risveglio, cambio l’ora. Riallineo la mia vita con voi. Esco dal posto per sgranchirmi le gambe, mi lavo la faccia e pure i denti per avere quelle splendida sensazione di freschezza. Mi godo il monitor qui che racconta dove sia l’aereo. Siamo sopra l’Irlanda, oh mia cara Irlanda, terra di magia e di speranze! Quando tornerò da te? Non scherzare, stai sempre viaggiando Tixi! Vuoi già ripartire?
E’ arrivata una ricca colazione, ho scelto omelette. C’è un croissant, spremuta, biscotti, fagioli, patate e funghi. Creme e philadelphia. Poi frutta. Ci viene servita con la solita cortesia del personale Emirates, questi ci sanno fare. Ci coccolano.
Ho un vicino sarchiapone italiota che nemmeno vi racconto: uno che si è sdraiato come se nulla fosse qui di fianco poggiando la testa a due millimetri da me e che si sveglia puntualmente quando arrivano i pasti, mangiando come un abramito. Povero me! non toglie che il primo sole e il cielo azzurro, mi abbiano ridato un sorriso. In cuffia musica buona, risento la colonna sonora: via MJ. Tra due ore sarò a Malpensa, per provare a prendere il volo delle 14 a Linate, altrimenti sarà per le 18. Io ci provo.
Felice sabato a tutti 😉