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Como te quiere, l’ultimo disco di NICK TIXI

È uscito su tutte le piattaforme musicali “Como Te Quiere” l’ultimo disco di Nick Tixi.

Como te quiete è un brano che si inserisce perfettamente nella scena della musica dance e house contemporanea e che punta ai dancefloor. Si muove abilmente tra le influenze della musica latina e la vibrante energia della house.

La fusione di questi due generi crea un sound fresco e dinamico che cattura l’attenzione e invita al movimento, con riferimenti alla tribal e le voci e gli strumenti del Centro e Sud America.

Como Te Quiere vuol creare un’atmosfera festosa e liberatoria, ideale per le piste da ballo. La combinazione di ritmi tribali e sintetizzatori moderni crea un’esperienza sonora che è al contempo familiare e fresca. È un brano che sicuramente risuonerà bene nei club e nei festival, capace di far muovere anche il più timido degli ascoltatori.

Il brano presenta una struttura tipica del genere house, con una build-up iniziale che prepara l’ascoltatore a un drop potente. Il ritmo è mantenuto costante da una cassa in quattro quarti, tipica della house music, arricchita da percussioni tribali che aggiungono un tocco esotico e distintivo.

La cassa è robusta e presente, creando una base solida su cui si sviluppano gli altri elementi. Le percussioni tribali danno un senso di movimento continuo, invitando l’ascoltatore a ballare.

Nick Tixi con “Como Te Quiere” continua nei suoi djset e nelle sue produzioni vari elementi della musica dance e house in modo coerente e accattivante, ricercando sempre qualcosa che possa rappresentare un punto di incontro tra la pista e i suoi gusti.

Ascoltalo su Soundcloud https://soundcloud.com/djtixi/tixi-como-te-quiere_2024_radio

Su Spotify https://open.spotify.com/album/2BTRxUVtFlVbJKEJxJxRBr

La mia seconda vita da DJ Tixi

Qualche anno fa, prima che la trap e la musica latina italiana facessero irruzione sulla scena, ero a un bivio: continuare a fare il dj classico e adagiarmi o provarne altre strade ri-pensandomi, senza perdere l’anima “pop”.

Quel nuovo scenario musicale mi ha dato consapevolezza, mi ha fatto riflettere sulla bellezza e la profondità della musica che avevo sempre amato e che non andava perduta.

Quel tesoro di esperienze, vinili, cd, viaggi, festival e serate poteva sopravvivere in un mondo dove il prodotto musicale era talmente massificato che fare “altro” rischiava di portarti fuori da tutto?

La mia second life da DJ non era restare fossilizzato o seguire quella ondata, ma fare scelte e agire come un “tramite”.

Mentre molti DJ si precipitavano a suonare le ultime hit, io vedevo opportunità: diventare un ponte tra il pubblico generalista e quei ritmi meno scontati ma non troppo di nicchia. Funky e disco 70 e 80, tribal e organic, genericamente house.

Entrare in un nuovo mondo. Pensare a partire dal tramonto. Ripensare al concetto di djset e dj. Iniziare a studiare musica e cominciare a produrre musica.

C’era un intero universo di musica tra il mainstream e l’underground. Musica che magari non sentivi in radio e nei locali, eppure diffusa in Europa, con i suoi appassionati (veri e potenziali), la sua storia e il suo impatto.

Più persone potevano aver “accesso” a questi suoni, scoprirli ed apprezzarli.

Quando cresci, infatti, certi ritmi e testi possono non risuonare più con la tua esperienza. La trap e il latino italiano non sono miei, non ho nulla che mi leghi con loro.

Da alcuni anni così ho l’opportunità unica di “guidare” le persone per un altro viaggio, offrendo qualcosa che magari non avrebbero ascoltato da soli, ma che avrebbero potuto amare una volta sentito. Ho iniziato a produrre e questo mi rende fiero di poter lasciare qualcosa.

Questo è il vero potere della musica e il privilegio di chi fa il dj ed ha un po’ di esperienza: mai adagiarsi ma muoversi, anche cambiando pelle.

La bellezza della musica è la sua universalità, ma è fondamentale rimanere onesti con se stessi e trovare quei suoni che risuonano con la propria anima e son coerenti al proprio cammino.