Morgan tocca una ferita aperta del mondo dei media e in generale della società: l’incapacità di accettare voci contro e di dare a qualsiasi prodotto un briciolo di spessore artistico e culturale. Con intelligenza, perché si può cercare e trovare il giusto equilibrio tra mercato e qualità.
La volontà, invece, di risparmiare, di rincorrere solo lo share, la vendita e il mercato e di considerare il pubblico/i clienti sempre e solo una massa di stupidi è diventato un modus operandi che ha coinvolto praticamente tutti. Allora trasmissioni per imbecilli, spot per cretini, articoli scritti a uso e consumo dello stomaco e dell’ignoranza, prodotti e campagne all’insegna della ricerca degli idioti.
Con questa storia che con un po’ di qualità in più “non si venderebbe” perché la gente vuole “leggerezza”, stiamo affondando il paese.
È una furbata: allevare idioti per toglierli dai processi decisionali e controllarli meglio, se ci pensate…
Abbiamo un grande compito semmai: aiutare, con mezzo comunicativi e semplicità di linguaggio, la gente a interessarsi, capire e porsi domande. Agevolarla con la comunicazione ad accendere qualche lampadina in più.
Informazione e cultura non devono mai e poi mai perdere il loro ruolo educativo e la loro responsabilità.