Doveva essere un giorno speciale e ci voleva un posto speciale. Mont Saint-Michel, altra tappa del viaggio, un approdo magico e misterioso che lotta con le acque di una baia sconfinata, oggi lontane e timide. Innalzato su un minuscolo isolotto roccioso, è un incredibile puzzle di tetti, facciate e guglie: una delle più straordinarie sfide architettoniche realizzate dall’uomo. Ci si arriva dopo una lunga camminata in cui il monte pian piano prende forma e maestosità, immersi in un paesaggio lunare se, come oggi, beccate la bassa marea. Solo fango e miasmi.
Quanta energia, quanto splendore. Storia, culto e leggende si incrociano, come quella di una linea sacra che unisce questa con altre due basiliche dedicate al culto di San Michele Arcangelo, in val di Susa e in Puglia.
Sognavo un giorno di arrivarci ed eccomi qui a raccontare una giornata speciale con l’energia fortissima di questo posto, immerso nelle sue ripide strade e scale, con ristoranti cari come nessuno (vietato mangiare!) e turisti silenziosi e rispettosi della sua sacralità (strano ma vero) ma anche nel nulla che c’è attorno, prima che la marea torni a dividerla da terra.
Stanotte saró qui, ad osservare lontano un posto incantato e maestoso, nel silenzio della Francia settentrionale, ennesima sorpresa dei miei viaggi impossibili