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Giornate mondiali

Prendo ad alimentare il blog dopo settimane in cui gli eventi mi hanno travolto. Mi scuso con chi mi segue per le poche parole, ma la vita e il lavoro hanno preso il sopravvento. Eventi, serate e ora i mondiali studenteschi (www.isfcagliari.it). Un’esperienza affascinante, ricca, nuova e sorprendente: se non ci sei dentro non te ne accorgi. Già immagino che ne sentirò la mancanza…

Mattina e sera immersi da questo tripudio di colori e facce, lingue e energia di tanti paesi diversi.
Sto curando la comunicazione ma dire che questo sia il mio compito è forse riduttivo: come in ogni squadra, ognuno fa quello che si può, anche oltre le competenze proprie. Ci sono i volontari da seguire, le esigenze last minute e quant’altro si addice a un personaggio come me che ha come virtù-vizio il fatto di non aver mai capito che lavoro faccia.

Giornate infinite, ventose, tra foto che ti arrivano, aggiornamenti sul web e una bella ricaricata di lingua inglese, quella che parli qui nel nostro quartier generale, il Setar Hotel, e quella con cui scrivi tutti, nei social e sul sito (www.isfcagliari.it). Esperienze così ti fanno capire quanto è bello e vario il mondo ma permettono anche di migliorarti e comprendere tutti i tuoi limiti.

Insomma, come ho scritto su fb qualche giorno fa, Chi vuole fare un ca**o di mestiere tipo i miei (ma neanche io ho capito cosa sono davvero) ovvero qualcosa tipo comunicazione, musica, sport o eventi o cose simili e pensa che da fuori sia tutto semplice e regolare, sappia che deve prepararsi a gestirsi lo stress, correre e rincorrere, farsi antipatie e simpatie, riparare gli errori, avere come amico-nemico il tempo, non guardare orologi, non poter far contenti tutti, giocarsi notti e giorni, amici e amori, prepararsi all’oscillazione tra sconfitte e vittorie(poche). Tutto questo spesso al prezzo di molte critiche e pochi riconoscimenti perché non si comprende mai troppo quel che c’è dietro. Ma certi riconoscimenti spesso possono davvero valere il prezzo di tante porte sbattute in faccia anche ingiustamente.
Chi non soffre per una passione non la vive mai veramente …

E questi Mondiali, esperienza totalizzante e stancante, valgono davvero la pena.