Aeroporto. Si sente odore di aglio mentre una tipa parla. La scolaresca è eccitata per l’imbarco, mentre la prof – a cui faranno un monumento – si sgola. I ragazzini sono vestiti manco dovessero andare al Cocò, le ragazzine più pratiche e sportive non disdegnano la canadese (trad. tuta, per i non sardi). “Venticinquedddì, prof!” Urla uno. “Ambo!” risponde il suo compagno. C’è la fila, c’è il vociare all’imbarco che copre qualsiasi annuncio, ma nessuno ha ancora chiamato il volo. Io, volto triste e busta di dolcetti per gli amici milanesi, sono seduto e aspetto l’eterna ripartenza e due coglioni alle sei e venti che tanto non dormi ma non hai voglia di partire la sera prima che ti sembra di non aver vissuto. “Imbarchiamo ora il volo per Milano…”. Fuori piove, pista bagnata e cielo senza pietà. Fila sky priority, nonostante ancora qualcuno si intestardisca a voler imbarcare senza averla e viene sempre rimbalzato.
Milano pioggia e rientro complicato.
Sembra lunedì, per fortuna è mercoledì e la città si nasconde in casa e nei locali. Io devo capire solo cosa succederà questo weekend, ma è troppo presto, magari la sera porterá consiglio.
Intanto, a tutte le persone con cui ho condiviso qualcosa in questo lungo ponte in Sardegna dico solo GRAZIE! ❤