Ci sono tanti che non lavorano non perché non sono bravi, ma perché non hanno le informazioni per entrare nel mondo del lavoro. Per capire come fare un CV, un colloquio, per trovare una strada, per presentarsi decentemente, per organizzarsi una giornata. Scherzo, ma spesso bisogna “imparare a lavorare”. Non avete capito male.
Lavorare è complicato, nessuno vi paga per simpatia, e non basta più solo il titolo o genericamente dire “mi piace fare”. Oggi significa più di prima essere bravi, attenti, disciplinati. E badate bene che la competenza serve, ma se siete appassionati e vi sacrificate dimostrando di voler fare bene spesso colpite più di chi non si sporca le mani. Escludo dal ragionamento chi non vuole far nulla e si lamenta, chi pensa a The Wolf of Wall Street, ma quante risorse e talenti inespressi ci sono? Quanti tirano a sproposito fuori la parola comunicazione (pare che oggi sia il lavoro che tutti vogliono fare) e magari non sanno nemmeno cosa voglia dire e il loro destino è altro? Quanti hanno un talento ma hanno paura di rischiare e imparare? Quanti sono stati malconsigliati? Quanti non hanno idea su nulla e brancolano nel buio?
Ma anche i giovani si sveglino e comincino a chiedere, non solo ad aspettare.
Da parte mia, sempre massima disponibilità a consigliare. E chiedo a tutti quelli che possono, di AIUTARE sempre gli altri, in questo difficile momento per la nostra terra. Spesso un consiglio o un contatto può essere prezioso.