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Isola, giovani e lavoro

Ricevo molti messaggi di persone che mi raccontano vicissitudini e problemi di lavoro. Non è un momento facile per nessuno, specie nell’isola. Il consiglio che mi sento di dare, tra i tanti, è evitare questa “moda” di aspettare dopo l’estate per muoversi. Troppe persone rimandano l’appuntamento con un lavoro nell’idea di farsi una vacanza, poi si vedrà ” a settembre”. Soldi persi, tempo sprecato e grande errore. Permettetemelo.

Al calar del sole…

Il sole non ha ancora voglia di scendere sulla tavola color piombo del mar di Sardegna. Il ritmo reggae di un cantante giamaicano e un giro di batteria inonda gli avventori del baretto che si affaccia sulla spiaggia alla ricerca dell’ultimo raggio e del sorso giusto per allietare la sete. Un uomo abbronzato con una polo bianca con innesti viola specchia il litorale dai suoi RayBan sorseggiandoci un drink color arancio. Due bimbi scuri giocano con pazienza a scacchi mordendo panini imbottiti con mozzarella e pomodoro. C’è ancora qualcuno che sfida il mare e le alghe che rendono incerto il fondale, altri vanno via prendendo sulle spalle ingombranti bagagli. Intanto il mare, con le sue onde, a cicli di cinque sei secondi, fa sentire il suo rumore.

Potenzialità inespresse

L’emozione e l’entusiasmo dei turisti che arrivano in Sardegna e che incrocio in ogni volo per Cagliari, le chiacchierate rubate e lo sguardo d’amore non appena scorgono i primi segni di questa terra infinita è la conferma che quest’isola ha un potenziale e un richiamo sensoriale davvero enorme, purtroppo inespresso. E penso che sarà sempre così, non vedo via d’uscita. Facciamocene una ragione, forse è il segreto per viver meglio.

Liberi liberi

Mi piacerebbe spesso potermi sdoppiare e non rinunciare a nulla. Sono un ingordo di emozioni e vita, lo ammetto.
Mentre scrivevo, ieri sera, a mezzanotte, ho pensato: sto in un posto meraviglioso, dentro un silenzio di grilli e cicale con stelle appese in cielo e sarei voluto stare anche a Modena Park. C’era il cuore d’Italia oggi e vedere quelle immagini in tv mi ha messo dentro una sana malinconia. 
Là, nella solita Emilia che ho imparato a conoscere e amare, terra di contadini, buon vino, tavole imbandite, sudore, rock eccessi e cantanti, è passata oggi una parte della mia vita, raccontata da Vasco, uno dei cantori della mia infanzia e adolescenza. 

E allora giù di emozioni, il mio primo concerto proprio con lui a 14 anni (Fronte del Palco, 1989 al Sant’Elia), i jukebox, il Liceo Pacinotti, lo stadio, la curva e i primi Sconvolts, le cassettine dell’autoradio in macchina e nel walkman, le gite e le feste di paese quando ancora non c’erano i finti hipster e la gente di oggi che va a far passerella, le estati che non finivano mai, le canzoni che non ti abbandonavano e diventavano le uniche certezze in una vita che cambiava velocemente dalla giovane età a quella adulta nascondendo sempre felicitè e incertezze.
Vasco, 65 anni, potenza ed energia da vendere, vita spericolata da condividere, errori e debolezze che fan parte naturale della propria esistenza, come ferite e cicatrici che restano ma che ci mettono a confronto con il dolore e l’umana precarietà, e la dimostrazione che nessuno è morto e nessuno deve rinunciare a nulla finchè non è sepolto.
Liberi liberi siamo noi… è una storia d’amore, la più bella, con noi stessi.

Si ricomincia la settimana

Un’altra settimana comincia, a Milano come per miracolo si respira, il termometro segna 23, ma promette temporali. Poca stanchezza, anche se come sempre non ho dormito durante il volo. Scendo le scale dell’aereo, la valigia pesa, c’è un weekend ricco di bei ricordi e incontri, musica e aria di campagna.
Grazie a chi in qualche modo ne ha fatto parte 🙏

DJSET Lido!

Stasera 🎧DJSET @ Lido!!!
La squadra è pronta? (Come sempre avrò dimenticato qualcuno nei tag)

Il tramonto secondo Tixi

Il tramonto, per i DJ alla Tixi uno dei due momenti preferiti della giornata insieme alla notte, l’arietta frizzante di mare, i profumi dei primi arrosti, la musichetta house che mi sollazza a 116 bpm, a questa velocità la gamba e il piede si muovono come in un riflesso innato.
Ecco, alzo lo sguardo: davanti a me tutto è fantastico!!!
Mi godo un remix degli Ultra Natè (Free) mi tolgo le cuffie e penso…
SII LIBERO E FELICE CON LA MUSICA

In giro con Daddy Yankee

Il bello di Daddy Yankee, come ho scritto pure qualche giorno fa, è stato il fatto di concedersi a tanta gente con semplicità, aspetto mai scontato per un artista e per chi lo porta. Foto, autografi, chiacchiere in giro. Ora, senza scomodare ossessionanti teorie turistiche, è stato semplicemente un indimenticabile evento.

Daddy Yankee

Anche da lontano, qui a Milano, la febbre latina si è fatta sentire. Bravi e complimenti Nicola Schintu Federico Cordeddu Michele Ena e tutti quelli che non taggo ma hanno reso possibile a tanta gente di vedere un loro mito, tra l’altro in un momento in cui è fortissimo in classifica (particolare non da poco).Quando l’ho saputo, tra i primi, mesi fa, quasi non ci credevo. 
Le immagini sulla rete hanno reso l’entusiasmo e la felicità di tante persone. 

Giovani, genitori che accompagnavano e magari ne sapevano pure poco ma si sono fatti lo stesso contagiare dal caldo ritmo e dalle metriche dell’artista portoricano.
Ho letto tante critiche e veleni poi, un classico, e tanti distinguo quasi dire che se gli altri sono più bravi o comunque la gente si diverte sia un insulto e non si possa mai ammettere, ma questo non importa. Obiettivo conquistato: portare un artista di fama mondiale come Daddy Yankee in Sardegna e renderlo VERO per la gioia di chi ha ascoltato e ballato le sue canzoni e mai avrebbe creduto di goderselo dal vivo.
La MUSICA, qualunque sia, resta una grande e bella consolazione rispetto a tante difficoltà che viviamo oggi. E se le persone sono felici non è questo il primo obiettivo di chi organizza un evento?