Alberto è un caro amico conosciuto nel mondo della disco. Uno dei tanti che stanno e stavano là sotto la consolle ogni weekend. Lui ha quasi quaranta anni e ha frequentato quelle discoteche che riempivano i nostri venerdì e sabato tra nei primi duemila. Difficile non conoscersi visto che la notte era un ritrovo fisso di tanti di noi. Fare il DJ è anche questo. Il mondo della notte ti fa incontrare tante anime, tutte con una loro storia da raccontare.
Una sera di diversi anni fa, rientrando a casa, una macchina ha travolto la sua. Uno scontro violentissimo. È successo nel periodo in cui io vivevo a Milano.
Alberto è passato dal rischio di morire e una nuova vita, con dolori, giornate infinite di ospedale e poi casa, tante prospettive diverse e la necessità di dover utilizzare infinite energie, soprattutto mentali. Ogni passo, ogni sforzo, ogni piccolo avanzamento è come un punto prezioso ottenuto in trasferta quando si rischia di soccombere.
Ci siamo ricordati di un caffè preso a Marina Piccola dove mi raccontò i suoi progetti e i suoi sogni, il lavoro che stava facendo e le ambizioni. La musica anche stavolta è stato un mezzo per conoscere la vita degli altri. Quella vita che cambia e allora si deve cambiare anche programma.
Stamattina mi son messo la sveglia presto. Dopo una serata da dj non è mai facile fissare appuntamenti. Ci tenevo a incontrarlo. Mi ha chiesto anche di pubblicare questa foto e scrivere la sua storia. Eccola!
I genitori non si aspettavano la visita, Albi non aveva detto nulla. Si stanno trasferendo in una casa più agevole. Mentre il papà stava sistemando delle scatole, mamma ci ha preparato un buon caffè. Come quella volta, abbiamo chiacchierato dei tempi della disco, del Cagliari e mi ha raccontato candidamente di tutta questa sua nuova vita.
Mi ha detto, con gran lucidità, che bisogna fare i conti con quel che succede senza recriminare troppo. È accaduto, pace, trovare soluzioni e sorridere. Pochi secondi ti cambiano tutto. Godersi la vita senza farsi troppi programmi. Non perdere tempo in inutili discussioni e con persone che non ci apprezzano.
Molti amici son scomparsi, mi ha detto. Non c’era nessuna accusa in quella frase. Lo so bene: per anni non sono riuscito – e faccio fatica tutt’ora – ad andare a un funerale di altri. Fare i conti con il dolore è complicato. Ci mette a nudo. Ci ricorda che la sofferenza ci accompagna sempre, dentro e fuori da noi, e anche se voltiamo lo sguardo e pensiamo che non accada o che accada “solo” agli altri, ecco che ci aspetta dietro l’angolo, mentre passeggiamo spensierati.
Nonostante pensiamo il contrario e viviamo con la presunzione di essere invincibili, non abbiamo controllo su nulla, sul mondo attorno e sugli altri. Il presente è la nostra unica filosofia. Evitare di perdere tempo. Così come evitare di aumentare la sofferenza degli altri e anzi aiutare a lenirla, che la felicità è solo slogan pubblicitario buono a riempirci di illusioni.