Un viaggio è sempre una piccola ricarica di vita.
27 dicembre, torno a Milano.
Dormo un po’, mi godo un caffè lunghissimo sperando di vedere il sole. Niente, solo nuvole per tutto il volo tra Cagliari Elmas a Milano Linate. Giusto una turbolenza crea un po’ di emozione, per il resto silenzio e rumori d’aereo.
Leggo questo interessante libro di Riccardo Scandellari, comprato per Natale, occasione per imparare sempre qualcosa di nuovo.
A Milano Linate il clima non cambia. Benvenuti, la temperatura al suolo è di cinque gradi. Piove e fa freddo, ma meno dei giorni scorsi. Un sollievo per evitare il classico trapasso tra il mare e la pianura.
Un pianto ininterrotto di un bimbo rompe il silenzio. Non ne vuol sapere di fermarsi. Le cappelliere che si aprono e con esse le porte dell’aeromobile. Il personale predispone lo sbarco non appena il pullman sono vicini all’aero.
La macchina che mi aspetta al parcheggio sarà una lastra di ghiaccio.
Ventisette dicembre, il Natale è passato, tra poco si lavora, non riesco comunque a essere triste.