Serata infinita, Sebatian Ingrosso ha spaccato, c’è un panino e una birra con amici per mettersi qualcosa dentro lo stomaco. Dove trovare un posto aperto per mantiare? Un pub vicino a corso Como, dice Marco. Azzeccato. Ci sono maglie e sciarpe. Due chiacchiere residue ed è mezzanotte passata, via del rientro solo e con gli occhi attenti. Milano non scherza di notte. Cuffie e Edm. Um ragazzo spagnolo quasi mi spaventa al semaforo, mi ferma e mi chiede “Lambrate stazione”. Ha il cellulare scarico, lo mostra e il suo sguardo fa capire la sua onestà. Mi accedo. Gli spiego come arrivare e sorrido: notturno 2, qui direzione Cascina Gobba, otto fermate. Mi sento orgoglioso di aver fatto del bene, mi regala un sorriso per aver trovato un amico sconosciuto e si allontana. La mia buona azione quotidiana, vedi?
Il mio scooter è in Arena civica, mi aspetta e non mi tradisce. Attraverso il dedalo di strade di piazza Lega Lombarda mentre l’ultimo tram esaurisce il suo onesto lavoro.
Corso Sempione, viale Certosa, via Gallarate. Strade lunghissime come praterie. Solitudine e fresco. Profumi di padana e asfalto bagnato.
Ho dieci chilometri da fare, tangenziale ovest e forse torno a casa, quella ancora provvisoria. Un letto disfatto, una bottiglia di mirto da finire. Valigia improbabile da preparare, una lista da scrivere e domani sera sono di nuovo a Cagliari, lo ammetto. Ho migliaia di ragazzi da far ballare e sognare e tanto altro. Appnto nel taccuino, accendo e spengo la tv. Ora sono solo i rumori delle due a farmi compagnìa.
Notti milanesi, notti da Tixi. Chi ha voglia di dormire?
“If I lose myself tonight…”.