“Sei tu il posto dove vivi” dice un’amica mentre un altro giorno va via a Milano e gli ultimi chiarori di un sole nuvoloso vengono sostituiti dalle lampare sullo specchio d’acqua del naviglio. Voglio essere una spugna di mare, in balia delle onde e della bonaccia, che può assorbire tutto quello che un posto e l’anima della sua gente può dare. E poi un giorno, uscire ancora dalla confort zone, dalle certezze e sicurezze, ripartire e ancora assorbire.