Ieri abbiam perso la Coppa Italia juniores. Una partita sofferta, giocata male, in cui abbiamo meritato di perdere (doverosi i complimenti ai cugini dello Sporting Cagliari). Lo sottolineo: di perdere. Forse la convinzione di essere primi in campionato con diversi punti di distanza dalla seconda, di avere una ottima rosa che esprime un buon futsal, ci ha fatto dimenticare che ogni partita, sopratutto queste, “secche”, è una battaglia dove si riassumono i valori ma entrano in gioco anche altri elementi unici e irripetibili: la concentrazione, la rabbia, la voglia di vincere. Elementi che devono ricaricarsi ad ogni fischio di inizio.
Ieri ci è assolutamente mancata questa ed è inutile prendersela con assenti e decisioni arbitrali.
Spesso una sconfitta puo’ essere più salutare di decine di vittorie, se sei capace di gestirla con educazione e stile e imparare la lezione.
Ti indica che la strada per diventare una “squadra”. Una squadra, non un insieme di persone che si danno appuntamenti in settimana per passare qualche ora assieme. La strada, dicevo, è molto più difficile di quanto si creda. Se hai buoni piedi ma il cuore non batte forte, se non rinnovi volta per volta le motivazioni, non vincerai nulla e anzi ti fermerai alla prima vera grande difficoltà.