Spesso ci chiediamo quale sia il segreto per essere un “leader”. Quando parlo di leader non dico però comandante, conduttore, presidente o quant’altro. O meglio, non parlo solo di loro.
Leader nelle varie situazioni della vita, nei ruoli che puoi avere: nel lavoro, in casa, per la strada, in campo.
Tutti alla fine possono essere in qualche momento leader.
Ebbene sì, un leader deve fare dei risultati, deve agire anche a rischio di sbagliare. Ma la capacità delle persone di essere “leader” si vede ANCHE E SOPRATTUTTO nei momenti di difficoltà.
Parafrasando la vita di un calciatore, un leader è colui che non gioca bene quando le partite sono facili e gli avversari mediocri.
Non solo in quel caso. Il leader è colui che tira fuori la grinta quando le situazioni sono difficili, quando gira male, quando il mister ti fa giocare poco (o neanche un minuto) o quando gli avversari sono forti, il portiere è insuperabile e ci si mettono pali e traverse. Quando, in poche parole, ci sono delle cose che mettono in discussione tutti i progetti.
Le tue qualità emergono quando sei messo realmente alla prova. Dobbiamo brillare quando le cose non vanno come sono programmate, dobbiamo assumerci delle responsabilità e trovare soluzioni nuove. Imparare dagli errori – che, ricordo, sono sempre esperienze e passi verso il meglio – e non cercare scuse.
Solo così, diventeremo davvero dei numeri uno.