Alla fine è politico avere buone parole o cominciare concretamente a fare? La mia politica negli ultimi anni è cambiata.
Ho smesso di fare quella politica (rispetto chi la fa, ci mancherebbe) e ho pensato che la politica sia prima di tutto gesti e scelte personali che aiutano te e gli altri.
Per me è politica scrivere, partecipare, mettere in contatto persone, permettere a un giovane di trovare un lavoro o semplicemente condividere una info importante.
Oggi cos’è la politica – nella maggior parte dei casi – se non esasperazione, arrivismo, voltafaccia, ergersi a portatori di verità, difendere e aiutare la propria parte e odiare chi non la pensa come te?
Stare in un partito, seguire un’ideologia come fosse un credo, sindacare sulle scelte individuali, ti limita, ti fa diventare estremista e non fa vedere come sia il mondo, molto più complicato di chi lo riduce a schemi e lo vuol capire e controllare, significa ergere un muro, un noi/voi pericoloso e inutile che crea solo odio e divisione. E di questi tempi non se ne ha bisogno.