È Natale finalmente. Un motivo come un altro per sentirsi più buoni e dimenticarsi dei problemi.
Anche se non bisognerebbe aspettare questo giorno per smetterla di fare gli stronzi e imparare a comportarsi bene.
Ma se il mondo, come diceva un tale, è finzione, teatro, commedia, perchè Natale dovrebbe essere vero e reale?
Leggendo facebook la tristezza però avanza. Ecco allora gli immancabili gruppi: “non sento Natale, “non è il Natale di una volta” “quelli che sono tristi pure a Natale” “Quelli che non sentono l’aria natalizia”. Non per tutti è Natale. C’è chi ha veri problemi, sofferenze. Chi invece nasce con una atavica voglia di spaccare i maroni degli altri e parlare di problem inesistenti, perché magari non ha trovato le Hogan della taglia giusta o non è arrivato il nuovo I-Phone nel negozio di fiducia.
Si rinnova la tradizione degli immancabili auguri preconfezionati via sms (dai calcoli numerici alle aberranti parodie di orge tra babbo natale e befana) o quelli stringati e telegrafici o perfino gli squilli augurali per i più risparmiosi.
Prima di Natale dovrete però sempre passare per la “prova regali”. Uscite in centro o nei grandi magazzini nei giorni imminenti il 25. Noterete una corsa al regalo e al parcheggio da “lotta per la sopravvivenza”. Tranquilli signori si trasformano in accaniti e violenti conquistatori di parcheggio dalla sgommata facile, incavolandosi non appena provate a mettere in discussione la sua “prenotazione” oppure proponendo in esterna la suocera cicciona come occupatrice di suolo pubblico (avete presente?) per bloccare l’ultimo spazio libero con gestualità da vigile urbano.
Senza parlare del siparietto che si ripete nei banchi incartamento regali, sempre nei centri commerciali. Certi loschi figuri farebbero di tutto pur di farsi fare un pacco colorato, picchiare altri clienti o restare ore ed ore. Si presentano con almeno dieci oggetti da incartare per riuscire ad accontentare fino ai nipoti più lontani, saltafila professionisti che litigano pur di avere la confezione e si piazzano senza indugi davanti all’addetto.
Tutti poi alla ricerca del regalo intelligente, quello cioè che duri più di qualche settimana e sia “per sempre”. Il regalo culturale, quello elettronico, il “pensierino”, la cesta con i prodotti tipici sardi che solo a guardarla guadagni almeno 10 chili. Oppure quelli più intraprendenti con i completi intimi di pizzo e le tragiche mutande rosse da indossare a capodanno.
Natale è anche mito. Partono allora le prove tecniche delle leggende che tanti giovani narreranno dopo Capodanno. Sbornie impossibili con un litro di cocacola, vomitate della notte del 24 stile cascate del Niagara, immancabili risse in viale Europa da cui tutti sono sempre usciti orgogliosamente vittoriosi, devastazioni da ultras. Perché Natale è soprattutto viale Europa, l’ombelico del mondo, dove puoi trovare il tranquillo studente e il gaggio teppista, la ragazza con le corna e quella con il cappellino rosso, tutti uniti nel mito cagliaritano del “ci devo essere anche io” e “devo farmi vedere” se possibile con spumantino da 1 euro in mano.
Ci si scambiano auguri e regali, con qualcuno anche testate e schiaffi, a suono di immancabile reggaeton. Ma tutto fa brodo, purché ci si diverta e si sia presenti all’appello per poi inondare gli stati di racconti epici.
Ora comincia il conto alla rovescia prima del 31. Discoteche, villette affittate, viaggi. Città mercato affollate dei soliti gruppi di schiavi dell’alcool che andranno alla conquista dell’ultimo mirtino o della cassa di birra più economica e velenosa, della carne da cuocere la mattina appena svegli o della pasta scotta che farà da contorno alle “cene sociali”.
Amicizie che si cementano prima del 31 con tanto di profetiche promesse “casino” “grandu festa” “tutti presenti” e poi si sciolgono con annesse polemiche e comunicati stampa per pivelle rubate e portate a letto con loro autorizzazione, abiti sporcati dallo spumante, conti di spese e affitti divisi e non pagati per malattie improvvise.
L’importante sarà insomma esserci, raccontare, filmare, documentare tutto, timbrare il cartellino. Comincerà la gara delle leggende e dei racconti mitici, degli “eroi per una notte” e dei superman capaci di prodezze profetiche tipo “sono morto e poi risorto”.
Facebook farà il resto. Renderà tutto ancora più vero e bello.
A parte gli scherzi e le battute e i miei racconti che vogliono essere uno spaccato di ciò che vedo, muoviamoci sempre affinché sia “Natale tutti i giorni”. Come?
Basta davvero poco. Cancelliamo dalla vita pregiudizi e gelosie, impegniamoci sempre per regalare qualcosa agli altri, che sia anche un sorriso. Non chiudiamoci mai, ma apriamoci a tutte le nuove amicizie e situazioni che ci presentano, senza timore di perdere qualcosa di nostro, ma di guadagnare sempre un’emozione e un’insegnamento in più.
Auguroni!