Sono molto felice di aver allungato la mia permanenza in Trentino di qualche giorno e di rivedere la mia terra giusto il tempo di un weekend per poi ripartire lunedì. Quando lavoro con gente seria come gli amici che ho qui da diversi anni, che ti danno spazio, hanno le idee e progetti chiari, non posso che metterli al primo posto nella scala delle mie collaborazioni.
Non soffro nostalgia per certi conterranei. Quelli per intenderci che steccano, che chiamano e poi spariscono, che si fanno rincorrere, che non hanno ben chiaro come funzioni i rapporti di lavoro e le collaborazioni, che credono che vivendo in un’isola possano permettersi anche di fare i brillanti e i presuntuosi con chi offre loro un servizio.
Uno dei motivi per cui con tanti non collaboro più (anche a costo di fare qualche progetto in meno) e liquido con un gentile “no grazie” è proprio questo. Tutti imprenditori, p.r., gestori, dirigenti sportivi, direttori artistici che magari hanno la fortuna di aver tra le mani qualche giocattolo e lo rovinano in breve tempo lasciando buchi a destra e a manca.
Oggi ero a Gardaland. L’organizzazione perfetta di un parco che regala dai tempi in cui guardavo Bim Bum Bam, divertimento e lavoro. La differenza la fanno le grandi cose come la comunicazione, cura dei prati, i giochi che cambiano con le stagioni e le mode ma anche quelle piccole, come la pulizia di ogni angolo o il sorriso degli addetti del bar quando vai a fare uno scontrino. Se ripenso a certi commessi che vedo in giro dalle mie parti, a certi posti che maltrattano i clienti e pensano siano agrumi da spremere, poi capisco perché le economie sono in crisi. Non è solo questione di soldi, ma anche di sorrisi.
A proposito, a Gardaland c’era tutta la migliore umanità in fatto di abbigliamento e look: gaggi, gaurri, grezzi e truzzi. Con o senza maniche, short, lunghi, canotte e chissà che altro ancora. Mutande in vista, corpini strizzati e, soprattutto, pantaloni corti. Già, il pantalone corto. Il mio look gardalandiano era maglietta, bermuda jeans, adidas e fantasmini.
Stavo pensando se i bermuda siano adatti. Il mio direttore ha ironizzato tra i baffi. Sono troppo informali? Non ho più l’età?
Io tengo duro e continuo a usarli…