Reduce dai postumi dell’Hangover di ieri. Non perchè abbia bevuto (qualcosina, come regola, la prendo sempre e non può mancare il mirto pre-serate) ma perchè è stata un’ubriacatura di vecchi amici.
Una rimpatriata con persone speciali – dj, organizzatori o semplici clienti – questi anni hanno condiviso con me il piacere della disco. Tanti, troppi, nel privè della consolle della sala centrale del Grace-K, diventata a un certo punto un’altra pista. Poi c’era sempre il rischio di non ricordarsi i nomi, di vederli un po’ cambiati e diversi. Invece lo spirito è sempre quello. E qualcuno si sarà aspettato questa nota di ringraziamento e saluto. La gente della notte, insomma, quella nascosta nei locali, quella che si conosce tutta. Quella che prima o poi si ritrova. Federico, Marco, Nicola, Michele, Cristian, Sandro, Andrea, Enrico, Michele e tantissimi altri.
Pensate che c’è gente che ha iniziato in disco con me, qualcuno che mi ha “scoperto”, altri che pensavo non esistessero più, altri che continuano imperterriti a seguirmi (o inseguirmi?) perché in fondo apprezzano ancora me e la mia musica, nonostante il tempo, nonostante un oggi che prevede che ci si stanchi spesso di tutto e tutti. Dodici e più anni non sono pochi, e rappresentano uno spicchio di vita.
La serata è stata divertente, abbiamo messo musica fino alle 5.30, in una consolle in cui era impossibile non sentirsi a casa. E chiudere la serata ha avuto un’emozione speciale visto che ho avuto assoluta libertà di scelta e ho messo dei pezzi che “sentivo” di mettere in quel preciso attimo in cui sceglievo e schiacciavo play.
Ed ora si apre il weekend che porterà a Ferragosto: sarò quasi costantemente allo Smaila’s da domenica (domani) in poi, notte del 14 compresa. Ma ci sarà spazio anche per qualche appuntamento diverso, come la festa in spiaggia sempre di domenica, ma dalle ore 17, al Malibù del Poetto, per una festa a Sadali, e un party che ora devo confermare.
Quasi dieci giorni che mi separano dal prossimo viaggio, come avevo accennato negli stati di ieri. Alla fine ho sciolto gli indugi e mi sono buttato: farò il Cammino di Santiago. Un viaggio diverso, spirituale, alla ricerca di me stesso. Sembra ridicolo che un dj abituato a vivere tra la gente, scelga posti “del genere”. Sono un credente con tanti distinguo, ma forse è anche il momento di staccare realmente e riuscire a mettermi un po’ alla prova. Saranno più di 100 chilometri, a piedi, ricchi di avventura e di volti, di pensieri e di riflessioni, di spiritualità e di rigenerazione.
I biglietti sono fatti, non si torna più indietro. Mi sto preparando un po’, per evitare di trovarmi male. Palestra e corsa. Non voglio aggiungere altro: il resto dovrò dimostrarlo a me stesso e vedere se sono all’altezza, fugando pigrizia e timori e tutti i miei limiti umani in un viaggio meno comodo del solito. E devo ringraziare tutti quelli che mi hanno dato una ragione in più per andarci.
Intanto buon weekend ovunque voi siate. Ci sentiamo presto. Mi godo un po’ il silenzio della città.