C’è chi si abbandona alla paura, chi all’insulto, chi continua a credere nelle guerre di religione e nelle crociate. Io e un altro gruppetto di pazzi continuiamo a credere in un concetto molto semplice: la civiltà va avanti grazie alla convivenza pacifica, al rispetto delle regole e alla libertà, non a chi fomenta l’odio, da qualsiasi parte, a chi di questo odio e paura ne fa merce elettorale visto che in altro modo non piglia voti (il che obiettivamente è triste).
Se altri sono animali, noi non dobbiamo esserlo. Questo non vuol dire non difendersi: chi sbaglia paga, in ogni stato di diritto.
Ma le generalizzazioni e i luoghi comuni non ci piacciono.
Come esistono criminali che parlano di Dio per giustificare i loro misfatti, abilmente strumentalizzati, ce ne sono altri che lo fanno per una partita, per un parcheggio, per una lite domestica, per un’idea politica, per una questione di vicinato, per un’eredità contesa. Nelle famiglie, nelle case, nelle strade. Che siano ebrei, musulmani o cattolici uccidono, violentano, picchiano.
I mafiosi sono pii devoti con l’altarino in casa. E che dire di cattolicissime famiglie dove si scatenano delitti familiari che tanto vi piacciono? Che dire delle donne violentate? Eppure queste cose succedono anche nel nostro superiore occidente, civile e progredito, come probabilmente altrove. Ma finché siamo noi, è tutto giustificato. I nostri delitti sono più belli. Le bombe in fondo sono un atto di pace.
Criminali che fanno più morti di Parigi (e sia chiaro, NESSUNA giustificazione per l’eccidio). Ogni giorno. Apri i giornali, guarda le tv.
Se ci pensate, uccidono per molto meno di un Dio e sono pure tra di noi.