Dopo Porto a Lisbona ci vogliono tre ore di treno. Tre ore toccando l’oceano e poi inoltrandosi nella pianura, toccando perfino Coimbra. Il salto è tanto perché cambia il senso, si va da una città che domini e controlli come Porto, strutturata attorno al fiume Douro e al quartiere storico a una città cosmopolita, ricca di arte e di cultura, estesa e con più punti di richiamo.
Leggevo che in questa terra bagnata dall’Oceano Atlantico fossero passati tutti, i fenici, i romani, i vandali, gli svevi, i visigoti, gli arabi, gli spagnoli, i francesi di Napoleone e tutti hanno lasciato le loro tracce nella formazione e nell’aspetto della città.
Il periodo di Capodanno non è il massimo soprattutto perché la sera l’umidità prende il sopravvento e se il tuo alloggio non ha il riscaldamento – cosa non sempre scontata – qualche sofferenza la potrete sentire! Optare per una delle tante pensioni in centro ti agevola negli spostamenti evitando l’uso dei mezzi pubblici, che comunque funzionano bene, specie la metro (biglietto da ricaricare giornaliero, costo base di 0,50 e 6,50 circa al giorno, o una corsa a 1,60 euro). Eppure in certe pensioni, oramai necessarie di ristrutturazione, poi ritrovare l’atmosfera un po’ retrò. De gustibus, si direbbe! Poi c’è la piacevole brezza marina compagna ideale quando il sole si fa alto e vuoi come me, goderti il fiume Tago e la zona portuale. Anche qui, questione di gusti. Adoro le città di mare e quindi sono assolutamente di parte!
Lisbona è una città da vivere, da assaporare, magari seduti ad uno dei tanti caffè gustando una Pasteis de Nata, un delizioso dolce tipico che non si può perdere. Pessoa chiamava Lisbona la città della luce e dei colori ed è anche questo che vi sorprenderà, l’aspetto decadente ed elegante, ma anche dagli angoli malfamati in cui la crisi prende il sopravvento e gli incontri non possono essere sempre gradevoli. Non è mancata nelle passeggiate qualche sensazione di essere osservati e la pressione insistente dei venditori di fumo ma quando sei da queste parti ti prende un misto di allegria, leggerezza e sottile malinconia. La musica invade gli angoli, la lentezza della vita portoghese ti fa ripensa all’ansia dei nostri tempi. Insomma, sensazioni contrastanti bellissime!
Si può partire dall’eleganza di Baixa, con i suoi ampi e ordinati viali, ricco di negozi, caffè e ristoranti. Fu costruito dopo il terribile terremoto che colpì la città nel 1755. Dalla Rua Augusta, la strada principale di Baixa passando sotto l’ottocentesco Arco Trionfale o Arco do Bandeira arriverete nella famosa Placa do Commercio, una bellissima area quadrata che si affaccia direttamente sul Tago, il fiume che bagna la città.
La piazza dopo la sua ricostruzione divenne fondamentale per la gestione dei rapporti commerciali di Lisbona, uno sbocco sul mare e una spiaggia che vi pensare a una grande zona di passaggio. Abbiamo preso Placa do Commercio proprio come punto di partenza delle varie passeggiate o per il lungomare, direzione Belem, o per andare verso l’antico quartiere dell’Alfama, l’antica Kasbah araba, poi diventata la casa di poveri pescatori.
Alfama, che domina su Lisbona, anche qui da godersi quando ci sono meno turisti. Si può arrivare con i tram, dal classico 28, che fu raccontato da Pessoa, o il 12 (si prende da Piazza Figueira). Le file sono spesso lunghe, ma vale la pena godersi lo sferragliare del mezzo che, come di incanto, riesce ad aver la maglio sulle ripidissime salite.
Ciò che ti stupisce, come per ogni quartiere storico, sono le sue stradine strette, i panorami stupefacenti, i bambini che giocano a pallone, i profumi di cibo che invadono le strade, le case bianche, decorate dalle tipiche azulejos, le mattonelle celesti. Tutto di questo quartiere merita di essere visto. E mentre vi arrampicate su e giù per i vicoli, potete osservare Cattedrale del Sé, una bella cattedrale fortificata, nonché la più antica di tutto il Portogallo e raggiungere il Castello di Sao Jorge, da cui si gode di una bella vista sulla città e sul Tago (controllate gli orari e i prezzi).
A questo punto puoi scendere dal versante del quartiere di Mouraria (tra il Castello di Sao Jorge e la piazza di Martim Moniz), dove sarebbe nato il Fado e che è sempre stato il quartiere ghetto di Lisbona, quello del malaffare.
La notte è un’altra bella arrampicata. Si va al Barrio Alto, quartiere della movida lisbonense, ricco di ristoranti e localini dove si ascolta musica dal vivo e i prezzi dei drink sono anche bassissimi tanto da invogliarti a fare più di un giro. Siamo stati al Puertas Largas, locale di musica dal vivo noto e ben frequentato. Anche qui, al Barrio Alto, il bello e il brutto: tanta gente, molto caos, decidete voi se ne valga la pena. Sconsigliato di giorno, dove vedrete la sua nudità, e per dormirci la notte. Io ti ho avvertito… 😉
Un’altra puntata interessante è nel quartiere di Belem, simbolo dell’era delle grandi esplorazioni lusitane. La distanza dal centro è importante, quindi va programmato un pomeriggio per godersi il tramonto. Qui ci si può arrivare con tram, bus o treno, o anche camminando per circa otto chilometri nel lungoporto, dove incrocerete locali notturni e ristoranti chic.
Arrivare a Belem significa trovare il punto in cui il fiume Tago diventa oceano, con tutte le suggestioni che potrai trovare, ma anche passare sotto il grandioso Ponte del 25 aprile, costruito dalla stessa società che si è incaricata di fare il celebre ponte di San Francisco. Noterete la somiglianza e sentirete un sibilo, col passaggio delle auto, che viene raccontato come il “respiro” del ponte. La torre di Belem chiudeva il Tago dal rischio possibili attacchi. Con il tramonto i colori del mare e del cielo diventano suggestivi Poco distante si trova il Monastero di Los Jeronimos, costruito per celebrare l’arrivo in India di Vasco de Gama, che è sepolto nella chiesa interna.
Qualche altro consiglio pratico? 🙂
– Evitare di parlare spagnolo, che poi anche a me viene automatico da fare. Questo è il Portogallo, non la Spagna e per quanto ci siano affinità non ha gran senso omologare i due paesi!
– Preparati alle attese nel servizio nei locali, spesso anche di ore!
– Evita le zone malfamate o certi orari
– Stare attenti ai borseggiatori, ma mi pare sia ovvio nelle città turistiche (e non!)