Nella vita non riesce chi è più bravo, ma chi è più audace. La persona audace è coraggiosa, ardimentosa, valorosa, forte, animosa, temeraria, spericolata, focosa, impetuosa
Chi è audace ricerca le novità, approfitta di tutte le buone occasioni, non si spaventa e non indietreggia di fronte a nuovi compiti. È pronta ad imparare. Si mette continuamente in gioco. Ha un grande spirito di iniziativa perché non è bloccata dalle paure. E riesce benissimo in tutto ciò che fa perché ha le convinzioni giuste per riuscirci.
Considera la vita una sfida ed una crescita continua per cui approfitta di ogni occasione per darsi da fare, è una persona pratica e d’azione, non si arrende mai, ha sempre un obbiettivo chiaro e preciso da raggiungere e si sente sempre sufficientemente motivata. La persona audace ha imparato a tenere sotto controllo le paure, anzi a servirsene: le affronta senza pensarci due volte e va avanti! Quando si trova di fronte ad un muro cambia strategia e prosegue nella direzione dei suoi obbiettivi.
Sono le paure che ci bloccano, sono le paure che non ci fanno riuscire nella vita, sono le paure che non ci fanno realizzare i nostri desideri, sono le paure che ci fanno sentire una nullità, sono le paure che non ci fanno crescere, sono le paure che ci paralizzano. La colpa dei nostri insuccessi è dovuta sempre e soltanto alle paure! Ogni volta che c’è un problema nella nostra vita ricordiamoci di questa metafora: È la paura che ci fotte! Ogni volta che non ci sentiamo come vorremmo, c’è la paura in azione!
Le paure hanno mille volti e sono all’origine di ogni malessere. Più viviamo di paure e più siamo dei falliti. Insomma bisogna, detto in una parola sola, osare!
Le paure dipendono dalle nostre credenze o convinzioni limitanti che ci boicottano continuamente. Se non cambiamo i credo inconsci (limitanti) il nostro modo di agire sarà sempre lo stesso per cui otterremo sempre gli stessi risultati. Continueremo ad avere paura delle novità, dei cambiamenti, non avremo abbastanza fiducia nelle nostre capacità e non riusciremo mai a concludere nulla. La nostra vita, i nostri pensieri, i nostri comportamenti, le nostre emozioni, le nostre fortune e sfortune dipendono dalle nostre credenze, perché sono le credenze che azionano le paure e il modo di affrontarle o di controllarle. Purtroppo non è facile liberarci dalle paure : sono diventate abitudini.
Conosco gente che preferisce continuare a sbagliare che affrontare un cambiamento, anche quando la realtà consiglia di cambiar rotta.
Ma perché allora la prudenza è diventata talmente grande da paralizzarci del tutto? Perché la prudenza, che è utile e necessaria quando rientra nella norma, si è trasformata in una paura paralizzante? Durante l’infanzia abbiamo ricevuti così tanti rimproveri (e spesso anche sberle!) dai nostri genitori e insegnanti, abbiamo sentito così spesso urla spaventose e insopportabili in famiglia, siamo stati castigati e intimoriti così tante volte,
ci è stato tolto così frequentemente l’affetto, che abbiamo perso la voglia di metterci in gioco, ci siamo sentiti degli incapaci e dei buoni a nulla.
Per non subire altri rimproveri, altre sberle, altri castighi ci siamo fatti furbi…: abbiamo rinunciato a essere spontanei, ad avere spirito di iniziativa, a essere noi stessi, a essere persone normali; abbiamo rinunciato a essere rispettati, ascoltati e amati! Ci siamo “convinti” di non meritare nulla dalla vita, di non valere nulla, e ci siamo sentiti in colpa per la nostra situazione.
Ci siamo bloccati al punto di partenza e non siamo più capaci di partire, di fare il primo passo. E ci siamo chiusi nella nostra corazza e nella nostra tristezza e nella nostra pigrizia. Per evitare il dolore che spesso proviene dalle relazioni, tendiamo ad anestetizzare il nostro cuore, finendo per apparire freddi e distanti. Tendiamo a vivere ‘a distanza’, lontano da rapporti che potrebbero provocarci dolore o sofferenza. E con il passare del tempo ci facciamo il callo, come suol dirsi, e purtroppo anche l’abitudine, e ora non ci facciamo più caso perché l’abitudine comporta un automatismo più o meno inconscio. Il nostro inconscio ha ricevuto l’ordine che dobbiamo essere dei falliti, che non dobbiamo riuscire, per cui nonostante oggi non la pensiamo più così e ci sforziamo di migliorare e ci impegniamo al massimo, ed il più delle volte siamo anche bravi e preparati, nonostante tutto ciò continuiamo a fallire e a soffrire.
Ormai tutto è diventato automatico (o inconscio): di fronte a ogni cambiamento, di fronte alla minima novità anche promettente per noi, rinunciamo già in partenza. Anziché affrontare le novità facendo la necessaria esperienza ed essere grati per le opportunità di crescita che si presentano, ci blocchiamo.
In realtà l’amore e l’accettazione di sé non bastano, occorre anche un’altra cosa fondamentale, comprendere che è normale fallire, è normale sbagliare, e per favore non dimentichiamolo mai, è normale e giusto essere egoisti!
È normale, giusto e salutare pensare a se stessi, prima di tutto a se stessi, pur senza esagerare! Anche l’egoismo non fa eccezione: ogni eccesso diventa difetto, dunque né poco, né molto. Possiamo affermare con tutta sicurezza che la saggezza è proporzionale alle proprie esperienze, agli errori commessi e ai propri fallimenti. Chi non sbaglia non impara. Chi non fallisce mai non cresce. Chi non affronta le paure soccombe, si trova sempre al punto di partenza: e l’inizio è sempre micidiale per tutti, tutti sudano sette camice quando fanno una cosa per la prima volta. Chi ha paura non ha mai provato, per lui o lei è sempre la prima volta che si trova in quella data situazione, e la prima volta crea sempre paura, difficoltà, dubbi, insicurezza!
L’amore è la chiave di tutto: quando ti senti amato sei forte e invincibile. Soprattutto, allorché siamo in grado di amarci e di accettarci completamente e profondamente, i nostri pensieri diventano positivi e potenzianti, non ci innervosiamo di fronte ai contrattempi, non ci inalberiamo o chiudiamo di fronte alle critiche, ci rialziamo rapidamente dopo una sconfitta e siamo pronti per la vittoria, non ci spaventiamo di fronte alle difficoltà, non perdiamo la calma e la sicurezza, e cominciamo a capire che per riuscire nella vita bisogna sacrificarsi ed impegnarsi al massimo, perché senza impegno e senza sacrifici e senza determinazione e senza perseveranza non si va da nessuna parte.
In fondo, il meccanismo di apprendimento del nostro cervello è semplicissimo: basta ripetere gli esercizi che ci vengono consigliati, fare pratica senza risparmiarci, fino a quando gli esercizi non diventano un’abitudine e quindi automatici! Il lavaggio del cervello, stavolta positivo, si basa sulla ripetizione di parole potenzianti, di pensieri positivi che cancellano quelli negativi, fino a quando le nuove convinzioni non si impiantano nell’inconscio, nella parte arcaica del nostro cervello e diventano a questo punto automatici, come quando, per evitare un incidente con l’automobile, pigiamo istintivamente il piede sul pedale del freno!