Dopo aver appurato che non vinco una partita di calcetto da anni e di essere pronto alla rottamazione (anche senza rimborso) mi appresto ad andare alla serata domenicale del Sesto Senso.

È stata una giornata grigia e temporalesca ma non per questo meno interessante. Abolirei se potessi la domenica: troppa inutilità e noia, stanchezza che si accumula.

Evitate le frecce tricolori e il caos del Poetto, mi sono dedicato al riordino dei miei archivi musicali e alla ricerca di nuovi pezzi da proporre alle serate. Impresa non semplice, visti i gusti sempre più complicati della gente. Qualcosa però è uscita, vediamo come andrà.

Sapete bene la teoria: pezzo sentito e risentito uguale pista piena, novità uguale rischio svuotapista.

Ci sono alcune cose però che necessitano di riflessione, alcune teorie che pian piano mi sono accorto che siano vere.

La prima: il reggaeton e i ritmi latineggianti nonché la “commerciale” dimostrano un potere di preso sulla gente, in particolare, sul pubblico femminile, non indifferente. La gente, quando esce, vuole un dj che li faccia divertire e che sia partecipe di questo rito collettivo. Un dj che li faccia muovere, cantare, saltare.

È finita l’epoca del dj serio e tenebroso, che evita tutto e tutti, che propone “quello che gli piace e chissenefrega del resto”. Il dj poi dev’essere bravo a fare la propria serata distinguendosi e caratterizzando il proprio dj set, la selezione.

Non credo che qui si diffonderanno mai più di tanto i ritmi elettronici. Inutile che ve la prendiate, puristi o kohmeinisti di questi generi, ma la realtà è questa, senza mettere in dubbio – chiarisco – la bontà di quella musica e di chi la propone, nella maggior parte dei casi persone dotate di un’elevata cultura musicale e capacità tecnica. Poi si sa, c’è anche chi crede che qualsiasi rumore e scarica elettrica sia musica house, crede che l’house dia un tono al dj, scarica qualsiasi cosa sia house o electro, ma quelli non sono nemmeno dj.

 

Tra il sonno e le attività domenicali ho scoperto anche altro. In ogni condominio c’è sempre la presenza del signor o della signora vedetta, personaggi che stazionano stabilmente in finestre e balconi e controllano l’andamento degli eventi esterni, delle operazioni del parcheggio e delle tue mosse. Fanno parte dell’arredo urbano, più efficienti delle telecamere. Li avete mai notati? Persone di una certa età, ma non solo, all’erta contro eventuali disturbatori della quiete. Mi ha sempre affascinato sapere che c’è chi veglia su di noi.

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