Dopo la giornata di oggi, l’ennesima (inutile) protesta che terminerà nel nulla, le promesse di Renzi, le dichiarazioni di Letta, la probabile vita su Marte e il processo Concordia, l’ennesima trafila di notizie finte e manovrate, i link su facebook, la gente che condivide tutto a cazzo, penso che la ripresa di questo paese sia lontanissima. Mancano gli uomini che si vogliano mettere in gioco. Se guardi in giro prevale sempre il furbo e il meschino, a svantaggio del merito e della giustizia sociale, del generoso e del leale, che sono diventati degli sfigati da deridere.
Mai provare a fare una riflessione intelligente e fuori dagli schemi: ti tacciano di supponente eresia, loro, l’esercito del “l’ho letto su facebook”.
Poi emerge un diffuso qualunquismo che, per autogiustificarsi, giudica tutti ladri, tutti colpevoli, non riconosce più valori e meriti, ruoli e responsabilità e quindi giustifica il proprio malcostume come “necessità” per non affondare.
In tutto questo è forte la confusione, lo scoraggiamento, l’assenza di futuro, la voglia di disinteressarsi di tutto e tutti, mettersi un paio di cuffie, trovare un eremo, uscire dal mondo, partire o vivere in una gran bolla che non ti faccia più sentire nulla e nessuno, dalla tv ai discorsi del cazzo al bar, dai link idioti su facebook a quel che accade.
Mi spiace ma i barbari siamo noi. Siamo noi la merda che combattiamo. O forse abbiamo talmente tanta merda attorno e dentro il cervello che neanche ce ne accorgiamo.
Quindi, anche stasera, dico: la strada da fare è tanta, ma io non smetto di crederci. Non c’è ripresa, però. Non si muove nulla. Diffidate dei numeri e delle speranze. Diffidate dei tanti imbroglioni che ve la vogliono dare a bere. Diffidate di chi vi frega. Vendono fumo, tutti. E non è neppure buono. È fumo pessimo, quello che non ti fa proprio respirare. E non ci sono cazzi, politici o presidenti, partiti o altri: siamo noi e solo noi che possiamo ricominciare ad alimentare speranza.