Spesso la disponibilità, la sensibilità e l’equilibrio vengono percepite come segni di debolezza. È anche normale che lo sia, in un mondo di squali, di persone esaltate dall’idea di rincorrere il (piccolo) successo se possibile a discapito degli altri, dall’idea che siano prede da spolpare o parafulmini dei propri problemi.
Se la pandemia e quel terribile lockdown mi ha insegnato qualcosa quello è stato il non voler perdere più tempo a fare cose che non mi piacciono, con persone che non mi piacciono, abbandonare polemiche e perdite di tempo, lasciar correre e silenziare le fonti del disagio.
E questo significa oggi sacrificare persone e occasioni, fare scelte, chiudere porte e aprirne altre nuove, investendo totalmente me stesso sulle passioni e in progetti possibili e impossibili, imparare a dire più spesso NO. Creare così un cordone sanitario su tante cose e difenderlo.
Non so se il tempo mi darà ragione, ma se posso condividere un consiglio qui so di poter affermare che è pericoloso portare avanti rapporti tossici di nessun genere.
Il tempo è troppo prezioso per essere sprecato, fosse anche l’occasione della vita che si traveste da semplice abbaglio, come le birre da condividere con le persone giuste.