Viaggio di ritorno Linate-Cagliari. Anziché in una rigenerante dormita (tra poco ho djset al Peek-a-boo) mi trovo un simpatico signore robusto come vicino di posto, un professionista. Lo avrei spacciato per scrittore, a prima vista.
Con la gamba mi dà inavvertitamente u un colpo prima di entrare nel suo posto, quello più laterale, finestrino. Si scusa. Capisco la difficoltà e lo rassicuro: non c’è problema. Glielo ripeto. In quei momenti, in cui ci si sistema alla partenza, può accadere. E tu hai il dovere di infondere sicurezza a chi ti sta vicino. Saggezza da viaggiatixi.
L’aereo decolla. Parliamo di tutto, il lavoro, la Sardegna, la la politica, le prospettive e il futuro. Poi parla della figlia e gli occhi quasi brillano: “sa, vuole studiare fuori”. Io ribatto: è bellissimo, una vera sfida.
Mi racconta dei suoi viaggi di lavoro, io del mio mestiere di comunicatore. Incrociamo qualche aneddoto.
Il tempo vola via, arrivo a Elmas, discesa morbida, ci sono i giovani del Bologna che applaudono. Aspettiamo qualche minuto. Poi prendo il trolley, lo saluto mentre si avvia al nastro bagagli e mi avvio alla macchina.
Il fresco di Elmas. Son contento. Sono poco cagliaritano. Amo chiacchierare e conoscere le persone. Non ho puzze sotto il naso. Mi sento sempre più un ascoltatore che vuole sapere, confrontarsi, imparare. Piacevolmente attratto dalla gente.
Un’altra piccola storia, imprevista, ha fatto parte della mia vita. Grazie a questo sconosciuto (e barbuto) viaggiatore. Ci vediamo dopo al Peek a boo