Questa timeline è fantastica! Mi ha permesso di rivedere tanti post, di riassaporare ricordi e situazioni che neanche ricordavo. È vero ho scritto anche tante stupidate di primo pugno, ma ci sono molti stati e note degne di esser ricordate.
Mi ritrovo ancora più convinto che la scrittura sia la mia piccola droga, che me ne freghi poco o nulla dei commenti e dei giudizi altrui e della formalità, che le mie esperienze abbiano riempito la vita mia e di qualche altro.
Ho usato facebook come si potrebbe usare un corpo di donna nella notte più calda che potete immaginarvi: per raccontarvi storie, per pubblicizzare i miei eventi, per chiedere scusa, per urlare la mia rabbia, per farmi forza, per incitare, per lanciare appelli o strali, criticare o elogiare, disturbare o far riflettere. Ho detto tutto e magari anche il suo contrario, ho provocato così come ho fatto parlare la mia anima. Qualcuno se ne sarà accorto, qualche altro no. Qualcuno mi chiama filosofo, poeta, scrittore, qualche altro sfigato che non sa come sfogarsi e usa facebook.
Mi rendo conto che alcune volte ho esagerato e altre potevo evitare di scrivere, di aver spesso dato adito a doppi sensi e offese, di aver dato idee e incentivi a qualcuno per credere nei propri sogni, ho dato consigli che forse io per primo avrei dovuto seguire.
Ma così son fatto. Ora è il lavoro più difficile: far diventare questi pensieri veloci un libro.
C’è tempo, ma non voglio che resti un sogno.