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Palazzetti di ricordi

In questo palazzetto di via Monte Acuto persi da allenatore una delle stagioni più sentite dal punto di vista umano e sportivo.
Era maggio, io allenavo la juniores dell’Ats quartu e affrontavamo il fortissimo Basilea. Una stagione come sempre testa a testa in campionato, come tante.
Era forse il 2009 ma non vorrei sbagliare. Un pomeriggio caldo, che già si andava al mare.
Fu una di quelle partite che si ricordarono nella storia del calcio a 5 giovanile sardo. Il palazzetto era gremito, diviso tra noi e loro. Amici, parenti, simpatizzanti e osservatori. Non mancava nessuno. Tutto l’album delle figurine del futsal.

Fu una gara strana, eravamo emozionati, io per primo, ci illudemmo forse presto della possibilità di ottenere un successo ma poi andammo giù rispetto alla miglior forza fisica degli avversari.

Ricordo poco del match, pochi particolari, se non l’amarezza finale e una corsa in auto verso Margine Rosso, per stemperare la stanchezza di una stagione e il titolo regionale mancato. Eravamo due squadre diverse, alla fine è emersa la loro miglior capacità di sprintare.

Ancora oggi ripenso a quelle stagioni da allenatore, al tempo speso (forse troppo) per organizzare il meglio (non eri solo un allenatore ma anche psicologo, animatore, dirigente, organizzatore), ai collaboratori (uno fra tutti, l’amico Ale Saba e ai miei esordi Danilo Cangemi), a quanti ragazzi abbiamo fatto innamorare del calcio a 5 e che bel progetto di sport e amicizia avevamo messo su a Quartu, una piazza da anni dimenticata: allievi, juniores, under21, tanti talenti o semplici ragazzi appassionati che si sono affacciati allo sport condividendo allenamenti al palaBeethoven, trasferte in pullmino e cene,. Qualcuno di loro ha esordito in serie A, qualche altro chiamato in nazionale, qualcuno oggi ha spesso, ci sarebbero tante storie da raccontare.

Un bellissimo ricordo che si chiama Ats e chi lo conosce o lo ha vissuto sa bene che, nonostante l’amarezza di una finale, sono stati anni fantastici.

Copenaghen, prossima destinazione di viaggio!

Avevo optato per un lungo ponte in Sardegna per Ferragosto poi ho pensato di ridurlo, cambiare, stancarmi, allontanarmi e respirare aria nuova mettendomi alle spalle amarezze e non permettendo alla mia anima di stagnare nell’ovvio. Per quanto il fisico dica sempre fermati, aspetta, pazienta, il cuore non s’arrende ed è sempre inquieto. Un altro sacrificio per un piccolo sogno, una bandierina, un’amarezza da sciogliere, qualcosa da dimenticare, con un volo e nuovi occhi per vedere nuovi colori, mari lontani in cui sentire la nostalgia di qualcosa che non c’è.
Così nella ruota è uscita la Danimarca, o meglio Copenaghen. Costosa è vero, fredda nel periodo caldo (tu sei proprio strano), lontana per quanto vicina (volo di un’ora abbondante da Milano).

Inevitabile follia.

Se il buon viaggio si vede dal mattino, il mio soggiorno a Copenaghen si coprirà di un po’ di casualità. Sarà in ostello. Doveroso, anche per via dei costi altissimi della città danese (70 euro a notte, urca!). Ho scelto una struttura speciale, che già dalla foto potete farvi un’idea. Mischiarmi tra altri viaggiatori, condividere spazi e chiacchierate casuali, provare a capire. La filosofia dell’ostello è la condivisione. Che nei paesi del Nord europa è roba normale, per quanto ci sia una discrezione unica e una poca propensiore ad avere l’affetto e l’attenzione morbosa che si respira al sud.

Termometro dice 20 gradi di giorno e 13 di notte. Un anno fa stavo alle isole Aran, e in questi periodi ho sempre scelto una meta nordica. Si prepara un altro luogo dove il cambio clima farà i suoi positivi effetti e con esso i colori, i mari scuri, la gente, le nuvole, le pioggie non previste, i maglioncini.

Poi ci sono io, che aspetto questo viaggio per ricaricarmi, per riuscire a raccontarvi e stuzzicare la vostra curiosità attraverso i social. 😉

Prossimi pasticci

Vi dò una curiosità personale prima di andare a riposare, tra poche ore ho il volo per Milano.
Ho meditato stasera che se dovessi decidere un secondo tatuaggio ci sarà dentro l’idea del tao, lo yin yang, il contrasto e la contrapposizione, l’interdipendenza e il dualismo, concetti che vivo con fatica sulla pelle ogni giorno, nella ricerca continua di nuovi equilibri e strade

(qualche ora dopo…)

Lontano dagli occhi, lontano dal cuore cantava una canzone, e forse raccontava una verità. Il volo è semivuoto, daltronde chi tornerebbe a Milano un lunedì d’agosto?
Ripenso al weekend agrodolce, alla performance da dj, alle nuove destinazioni.
In pista, scesa la scaletta, il termometro segna 23. Non male. Respiro, vuoi vedere che fuggire prima di stagnare non sia mai così male?

 

Galleria, Villasimius (djset di oggi)

La vita del dj è un mondo a sè fatto di ricordi, stagioni, grandi serate e flop, persone che rimangono per sempre, delusioni, furbi e comparse.
Si finisce e si riparte, come accade da ventuno anni.
La bellezza di venire qui è il viaggio, ricco di profumi e pensieri, gallerie e mare calmo, cosa che ogni punto nero della vita si rischiara.

Grazie agli amici di Villasimius, sempre un piacere tornare a suon…ops mixare qui! ❤️🙏
Ci vediamo domani/oggi domenica al LIDO

San Siro

Sono complicato, lo ammetto. E ho sempre mille sovrastrutture mentali.
Alla fine da tempo per me andare allo stadio non è più guardare la partita. Meglio, è anche guardare la partita ma soffermarmi su tanti particolari inutili che compongono lo spettacolo, le persone, i sorrisi, i colori, i rumori, le chiacchiere e i volti. Rubare un po’ di vita e osservare.
E poi godermi a fine serata attimi di leggerezza con un panino e una birra media e prendermi la metro. Sono quelle sere in cui non vorrei mai lasciare Milano perché ti sembra sempre di essere al centro di qualcosa, eppure c’è una valigia da fare e un aereo, domani, da prendere

Karma del DJ

“Sai, ho sempre creduto che nel mondo dei dj ci sia un dio o una sorta di karma che si manifesta quando meno te lo aspetti. Succede, e mi è successo soprattutto agli inizi, che dopo tre, quattro serate poco riuscite ti ritrovi lì a pensare di mollare tutto ed è in quel momento che questo karma ti regala la serata perfetta, una di quelle che ti danno energia per continuare a fare questo mestiere ancora per tanti anni. Non ho provato tristezza o delusione, ho solo pensato che dovevo essere onesto con me stesso e con il pubblico ed impegnarmi per far sì che ciò non accadesse nuovamente.”

Forever Young, titoli di coda

Titoli di coda
C’era tanto da fare nel weekend, ma non potevo mancare in uno dei posti del cuore, dove da dieci anni passo buona parte delle mie estati.
San Valentino, con gli amici di Tennisvacanze.
Sono arrivato stanco dal lavoro di Milano e sono andato via oggi ancora più stanco ma ricco di scintille e energie, spunti e sogni rinnovati.

Essere un piccolo ingranaggio di un grande gruppo anzi di un sogno forte e bello fino ad arrivare senza una ruga sul viso ai 40 anni di vita mi lascia senza fiato.
Ho imparato tante cose. Sono stato bene. Ho scoperto un posto lontano e inaspettato. Ho trovato la gioia e la fiducia. Ho conosciuto tanta bella gente da ogni parte d’Italia, e prima di ogni aspetto lavorativo, questo è quello che conta per me. Le persone.

Sono quelle piccole soddisfazioni che ti porti con te e che ti fanno star bene oltre ogni amarezza, oltre ogni voltafaccia che di questi tempi è facile incrociare.
È sempre possibile scoprire nuovi mondi.
GRAZIE TENNISVACANZE 🙏

Estatixi, nuovo mix su Soundcloud

Online su Soundcloud ESTATIXI 2017 il nuovo mix dell’estate, da ascoltare e scaricare liberamente! 😉

La potete ascoltare anche su Radio Sintony nella mia trasmissione del weekend Sardinia Make some noise, in onda ogni notte di venerdì e sabato 😉

Weekend tra le nuvole (San Valentino)

Ho quasi finito di riordinare la nuova casa, mi tocca ancora mangiare e preparare la borsa, una settimana mai così faticosa e un pizzico amara sta per finire, una
settimana che mi ha messo a dura prova, in cui è bastato un tramonto padano per ridare fiducia e speranza.  tra poco comincia un weekend lassù, molto lontano da qui e dal mondo, in un posto speciale, San Valentino, che ha cominciato a far parte della mia vita undici anni fa, quasi per caso, grazie ad alcuni amici, dove non mi stanco di incontrare e abbracciare la bella gente, quella che vorresti vedere tutto l’anno vicino ma per un arcano segreto o una magia riappare solo nelle notti d’estate… e dove c’è qualcuno che ti aspetta quello è casa tua.
Per continuare ad essere nonostante tutto #foreveryoung ❤️

 

 

 

(La foto di chi mi aspetta)

Frase sopra il letto

Non si firma mai un patto col destino. Mi sono oramai allenato al cambiamento e quando ci sono delle novità e dei finali ho capito, passata l’amarezza, che il futuro riservi sempre cose nuove e magari migliori di quelle che hai lasciato, che le sconfitte non sempre facciano male perché ti allenano a migliorare te stesso e capire cosa vuoi.

La vita è fatta di capitoli, scelte, periodi più o meno lunghi. Me ne son accorto dalla mia e anche chiacchierando con altre persone.

Apro e chiudo valigie, prendo treni e aerei, compongo e scompongono l’esistenza, accendo e spengo consolle e computer, incontro, mi affeziono e perdo persone, mi amareggio e poi tocco il cielo, cambio idee e città con velocità, sono incoerente, incostante, incasinato e questo non lo vedo mai come un difetto. Quando sono triste e credo che nulla cambi, quando penso che tutto vada a rotoli, c’è sempre la scintilla che smuove tutto. Perchè devo avere fiducia, anche quando non gira.
Siamo anime in perenne movimento perché attorno a noi tutto si muove. Ogni giorno, ogni mattino. E questa scritta sopra il letto della mia nuova casa milanese, in cui starò per qualche mese, è un dono tanto casuale quanto magnifico e racconta come ogni giorno dobbiamo ripartire.
Prima lo capiamo, prima viviamo meglio.