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Sconfitta e riscatto

Molti anni fa una grande realtà imprenditoriale, di cui non farò il nome, mi cercò per curare la propria comunicazione.

Dopo vari incontri, telefonate, documenti, voli, chiacchierate, i rapporti si interruppero di colpo. Capii che non erano più interessati ma naturalmente non arrivò mai una chiamata e una spiegazione. Sparirono.

Più avanti scoprì che il motivo era semplice, ovvero che fossi molto “conosciuto”, con tanto di pagina fans, follower, sito personale branding e loro avrebbero preferito un low profile. Ci sta, ci mancherebbe. E poco importa che con qualcuno avessi rapporti di stima e amicizia. Non servì a nulla. Ripresi la mia strada e cercai di dimenticare buttandomi sul lavoro e le serate da DJ.

La domanda che mi feci spesso, appena seppi la motivazione, era: ma se non avessi avuto quel “seguito” e non mi fossi fatto conoscere in giro con il lavoro e la comunicazione quando mai mi avrebbero quasi preso con loro? E rimase sempre il dilemma oltre a un po’ di amarezza, che non manca mai. Quando pensi di essere sbagliato e vivi nella colpa di aver fatto ciò che fa uno come me, che non ha giornali, amicizie potenti o salotti che lo appoggiano. Ti pubblicizzi da solo con tutte le forze che hai. Questa dovrebbe essere percepita come una prova di coraggio e di valore, ma non è sempre così scontato.

A distanza di anni, sono accadute tante belle cose. Tante attestazioni di fiducia e collaborazioni importanti (anche qui a Milano, dove ora vivo) e ho capito che in fondo non sempre i rifiuti e le sconfitte siano un male, anzi. La vita rimette tutto in ordine. Quando ti succede qualcosa che mette in gioco la fiducia in te stesso e la tua stima sappi sempre che è il normale gioco delle cose. Ti troveranno mille aspetti che non vanno, mille problemi, mille punti deboli ma se lavori bene e ci metti amore qualcuno ti viene sempre a cercare. E col senno di poi continuo a esser certo che ci abbiano perso loro.

Bucarest, ultimo giorno!

Ultima giornata a Bucarest. Il centro storico si rianima dopo il sabato notte peccaminoso. Eccolo, intonso e immacolato si concede ai fantasmi della domenica mattina, i turisti che sfidano l’aria di neve e trascinano trolley da colori più vari.

Il clima e la stanchezza suggerirebbero una soste prolungata a letto ma il check out non ce l’ha concesso. Infilarsi nel primo caffè a godersi un cappuccino o coccolarsi dei termosifoni a palla.

L’aeroporto dista circa mezz’ora dal centro. Costa poco, e prendo il taxi. Guida un uomo che prova a raccontarmi la storia della sua vita, zoppicando tra inglese e italiano. Ha una famiglia numerosa, tre figli, rimpiange Ceausescu perchè dice che ora c’è troppa povertà. L’Italia? Bellissimo paese, mi dice, calcio, Totti e la musica. Laura Pausini ma mi stupisce ancora di più quando esalta Toto Cutugno. Lo ripete talmente tanto che credo che il noto cantante sia ibernato qui da qualche parte o abbia fatto qualche magia per essere così amato.

Mi chiede qualcosina in più rispetto ai prezzi previsti ma non me la sento di trattare. La macchina è ridotta male e lui mi spiega che vive un periodo di difficoltà. Poco importa se stia mentendo. Mi propone anche due donne per la prossima volta, spiego che ne terrò conto. Mi lascia il numero prima che ci salutiamo proprio all’ingresso dell’aeroporto, quando due vigilantes lo intimano a spostarsi.

Titoli di coda, ultima palinka da gustarsi tutto d’un sorso prima che la magia del viaggio finisca. Anche stavolta un contorno di storie e ricordi da custodire, mille sorprese che tengono aperta la voglia di visitare con più calma la Romania. E, come per ogni viaggio, la soluzione ad alcuni blocchi di idee e scrittura che avevano fermato dei lavori in sospeso.

Bucarest è una tappa da fare, cari amici, troppo sottovalutata!

10-11

10-11 Oggi è una data speciale, il mio compleanno!
Ringrazio la mia famiglia, i miei amici, voi tutti che mi seguite nelle mie pagine Facebook Nicola Tixi e TIXI DJ e Instagram Nick_Tixi, su Radio Sintony, nelle serate da DJ, nel sito www.tixi.it, nelle storie di viaggio, insomma tutte le persone che mi sono vicine.
Grazie a voi, grazie per i consigli, l’energia e l’amore che ricevo ogni giorno, solo con questi si può vivere intensamente e coltivare i propri sogni.

Barcellona, un’altra possibilità

“Quando si dorme all’aperto ci si sveglia sempre all’alba, e non c’è un caffè a Barcellona che si apra molto prima delle nove.”

(George Orwell)

Qualcuno mi chiede perchè io sia spesso a Barcellona. E’ possibile amare una città fino all’anima? E’ possibile avere un rapporto speciale con un luogo?

Molti credono che l’amore passi sempre e solo per le persone. Io rispondo: anche. Poi ci sono le mille cose che ti rendono felice nella vita e tra queste ci sono i luoghi dove sei stato bene.

Molti intrecci miei personali finiscono a Barcellona. Il mio primo viaggio scolastico, nel 1985. Il calcio. La canzone degli Zero Assoluto. Il mix perfetto tra la velocità metropoli e l’anima del vicinato. L’allegria. La musica. La politica. Le fughe alla ricerca di me stesso. Le notti infinite nelle discoteche del Porto Olimpico.

Eppure Barcellona non mi piaceva. Io amo la Spagna. L’ho vista, girata, assaporata. Con lo zaino e i bus dell’Alsa. Camminando verso Santiago. E la Spagna non è Barcellona. Ma un giorno questa idea è cambiata, quando ho capito che questa città fosse una dimensione perfetta per quello che cercavo. Allora ho deciso: amerò senza distinzioni l’una e l’altra.

Barcellona ti ruba con la sua meraviglia, quando le prime luci dell’alba rischiarano le strade silenziose, mentre la gente torna a casa dalla festa e gli addetti del comune lavano le strade lercie ridando nuova freschezza. Quando la sera si accendono le luci e ti perdi solitario nelle viuzze del Barrio Gotico, del Raval o di Gracia alla ricerca di un posto dove mangiare.

Ti ruba con quella sensazione di libertà e leggerezza che si trasforma in voci e musica per le strade, piazzette che si aprono d’incanto dove incrociare giovani e anziani,  baretti nascosti e librerie, bandiere indipendentiste che spuntano nei balconcini che osservano e benedicono i bambini che giocano a pallone sulle strade con le maglie di Messi.

Il Barrio gotico, decadente e suggestivo, ti regala sempre a qualche angolo nascosto in cui puoi perderti e con l’istinto trovare una chiesa, Santa Maria del Mar, la più bella tra le chiese.
Ti ruba il Raval, dove sono stato spesso per via della mia “casa”, un quartiere multietnico e un tempo covo di intellettuali e artisti, oggi pieno di strani personaggi, non sempre raccomandabili, mignotte e migranti.

Ti ruba l’anima quando fuggi delle inflazionate Ramblas e ti vedi aprire il Port Vell e la grande passeggiata fino a Barceloneta, altro mondo incantato da scoprire fino all’alba quando è d’obbligo bere un mojito in uno dei tanti Chiringuiti e osservare da lontano il profilo dell’Hotel Vel, uno dei simboli della rinascita.

Barcellona è stata questi anni la mia America, i miei weekend, i miei eventi, il Sonar, il Brunch, il BBF, le mille scoperte. Perchè quando smetti di fare il turista e diventi una via di mezzo tra viaggiatore e abitante cominci a vederla nel suoi particolari intimi. Il mercato di Santa Caterina, Gracia e i suoi ristoranti o lo skyline della città dal Bunker del Carmel.

Un giorno, salendo in questa altura spesso sottovalutata da tanti, iniziai a ripensare a tutte le cose fatte in questa città e a quelle che avrei voluto fare.Tuttavia, tutte le esperienze e le emozioni, positive e negative che questa città mi hanno trasmesso, hanno comunque creato in me un sentimento e una voglia di tornarci sempre.

Magari, un giorno, ci concederemo una possibilità. Reale e non più fuggente.

Da fare a Cagliari (Dave Morales!)

Forse in passato ci si poteva lamentare che a Cagliari non ci fosse quasi nulla, ma oggi il vento è un po’ cambiato. Qualcuno cambia rotta e propone da tempo alla città di aprire la propria mente musicale. Che per uno come me amante dei viaggi e della musica è un bel segnale, meritevole di supporto anche con un semplice post.

Portare Dave Morales alla Pailotte, autore di uno dei più brillanti remix di sempre (Space Cowboy di Jamiroquai – https://youtu.be/svPTRRTO-EM grazie Zeno Pisu per avercelo fatto riascoltare venerdì) e fare una bella programmazione differente significa aver coraggio a sfidare la moda e l’onda latina.

Per carità, nessuna contrapposizione, a ognuno il suo e non sono qui a discutere chi debba fare o ascoltare cosa.
Se l’offerta musicale e artistica cresce, se si rompe la noia, bisogna dare atto e merito a chi rischia, senza invidie e senza reticenze.Forse in passato ci si poteva lamentare che a Cagliari non ci fosse quasi nulla, ma oggi il vento è un po’ cambiato. Qualcuno cambia rotta e propone da tempo alla città di aprire la propria mente musicale. Che per uno come me amante dei viaggi e della musica è un bel segnale, meritevole di supporto anche con un semplice post.

Portare Dave Morales alla Pailotte, autore di uno dei più brillanti remix di sempre (Space Cowboy di Jamiroquai – https://youtu.be/svPTRRTO-EM grazie al dj Zeno Pisu per avercelo fatto riascoltare venerdì) e fare una bella programmazione differente significa aver coraggio a sfidare la moda e l’onda latina.

Per carità, nessuna contrapposizione, a ognuno il suo e non sono qui a discutere chi debba fare o ascoltare cosa.
Se l’offerta musicale e artistica cresce, se si rompe la noia, bisogna dare atto e merito a chi rischia, senza invidie e senza reticenze.

Bravi!

Lunedì dei lunedì

l lunedì dei lunedì.
Volo da Cagliari alle 7, arrivo alle 8, alle 9,10 già al pc. Esci alle 18,20, un’ora di traffico impazzito, quaranta minuti di supermercato e devo ancora comprarmi la marmellata “solo zuccheri della frutta”. La pelle segnala allergie. Ho ancora due o tre orette di lavoro da fare tra testi da redigere, report e musica da ordinare per una serata qui.

Non mi lamento, è la vita che ho scelto. Prendo ogni singola cosa come esperienza e la vivo attimo per attimo. O forse questa vita mi ha ingoiato e nemmeno vedo i colori e i contorni. Forse mi ha rotto i coglioni e bisogna tirare a dadi e ricominciare a sfidarla.

Poi ci sono i ricordi del weekend in Sardegna, delle belle persone incontrate, delle storie ascoltate e il piacere di cambiare sempre prospettiva e non annoiarsi.
C’è più gusto a essere imbruttiti(xi).

Coincidenze

Ci sono momenti della vita in cui incontri, storie che ascolti, situazioni che vivi sono perfettamente e straordinariamente allineate. In cui tutto sembra rispettare un copione e i segnali arrivano inequivocabili. In cui vedi chiara la situazione come se avessi un drone e volassi sulla tua esistenza. Quei momenti in cui ti si apre una strada e devi solo aver il coraggio e la testardaggine di prenderla perché sarà difficile e complicata, saranno dolori e ostacoli, ma è la tua strada.

Prossimi DJSET

Tixi in consolle:

  • venerdì 3 agosto: Poggio Sport Village | Festa della Birra | Poggio dei Pini, Capoterra, Cagliari
  • sabato 4 agosto: Nora Summer Festival | spiaggia di Nora, Pula, Cagliari
  • sabato 4 agosto dopo la mezzanotte Boombastic |Colibrì, Spiaggia del Poetto di Quartu – Cagliari

 

Alberto!

Ricordo benissimo quella chiacchierata quattro o cinque anni davanti a Marina Piccola quando davanti a un caffè hai parlato di te e delle tua grande sfida.

Alberto, uno dei tanti amici conosciuti grazie alle serate da DJ.

Io quel giorno gli ho solo detto forza! e ho cercato di fargli ricordare il grande coraggio che ognuno porta dentro. Bene, ora caro Albi ridai dimostrazione di quello che puoi fare!