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Giri fortunati (forse)

Day9.
Non so se la vita sia una ruota e quale giro (s)fortunato abbia preso.
Circa un anno fa maturavo nello stomaco le mie dimissioni dalla Volkswagen e l’addio a Milano che poi sarebbero arrivate qualche settimana dopo.
Col senno di poi non so se questa scelta si sia rivelata vincente. Ributtarmi nell’arena in un momento storico in cui l’Isola non brilla certo per opportunità e spazi.
E poi errori e passaggi infelici, quanti…
Una mia amica da poco mi ha detto che è stata la migliore decisione per come son stato capace di riorganizzarmi in Sardegna.

Il problema è che, passata la tempesta di sto casino, ci sarà da ricominciare un’altra volta, come e peggio di quando rientrai. Certo, per gente come me, abituata a viaggiare, vivere libera e indipendente, senza paracadute e santi in paradiso o giornate facili, amighixeddusu potenti e corsie preferenziali, è quasi pane quotidiano doversi sempre rimettere in gioco. Ma un po’ di equilibrio e tranquillità, quando?
Essere sempre in bilico, yes!

(Milano, un anno fa, dov’ero)

Non so se la vita sia una ruota e quale giro (s)fortunato abbia preso.
Circa un anno fa maturavo nello stomaco le mie dimissioni dalla Volkswagen e l’addio a Milano che poi sarebbero arrivate qualche settimana dopo.
Col senno di poi non so se questa scelta si sia rivelata vincente. Ributtarmi nell’arena in un momento storico in cui l’Isola non brilla certo per opportunità e spazi.
E poi errori e passaggi infelici, quanti…
Una mia amica da poco mi ha detto che è stata la migliore decisione per come son stato capace di riorganizzarmi in Sardegna.

Il problema è che, passata la tempesta di sto casino, ci sarà da ricominciare un’altra volta, come e peggio di quando rientrai. Certo, per gente come me, abituata a viaggiare, vivere libera e indipendente, senza paracadute e santi in paradiso o giornate facili, amighixeddusu potenti e corsie preferenziali, è quasi pane quotidiano doversi sempre rimettere in gioco. Ma un po’ di equilibrio e tranquillità, quando?
Essere sempre in bilico, yes!

(Milano, un anno fa, dov’ero)

Day 10

Sono uscito tardi oggi, i market erano già chiusi. Ho visto la malinconia di strade vuote, il rumore della ambulanze e le luci nelle finestre. Tutto perfettamente in ordine.
In questi giorni difficili più che guardare quanta gente ci fosse in giro per poi riportarlo qui, mi son concentrato in quanti gesti di bontà e solidarietà mi son passati davanti.
Donazioni, iniziative, corsi gratuiti, pensieri gentili. Tutti si son rimessi in gioco e anche chi non ti aspettavi ha aperto il cuore. E anche se non ci si poteva avvicinare fisicamente, le persone si son sorrise, rispettate, comprese. Hanno dimostrato attenzione.
La gente si è rimessa in gioco e tutto questo capitale sociale non sarà mai vano. Sarà la più bella eredità di questo tempo sospeso.

 

Io sto a casa, ma sto pure allerta

Tutto bello, #iostoacasa, ma quando hai superattico e soldi vien anche bene, ma se vivi in 40 mq senza un briciolo di spazio all’aperto e hai figli a carico come fai?

Mettiamoci nei panni altrui, guardiamo la complessità della situazione e la necessità di un ragionamento logico oltre ogni slogan.

Poi incroci questo: cittadini che si organizzano per segnalare altri cittadini attraverso foto e video. Un “comitato di giustizia pubblica”, già emerso con la diffusione di dati sensibili di contagiati e gogna mediatica. Che si aggiunge all’ossessionante contagocce giornaliero di morti e ammalati. Ieri ho visto aggiornamenti a mezzanotte per raccontare che ci fosse un nuovo contagiato. A mezzanotte. Poi il

nuovo filone delle interviste a giovani contagiati. Come se tutto si muovesse in una direzione nota: paura, paura, paura.

Ma che ci sta accadendo?

I diritti, la privacy, le libertà, le garanzie individuali, le responsabilità, il buon senso, la misura? E la ragione, anch’essa si è contaminata?

Dobbiamo tener salda la barra per evitare pericolose storture, pubbliche e private.

9 marzo 2020

Sono a casa di mia madre, che vive da sola.
Troppo complesso stare in due case diverse col fatto che lei appartenga a una categoria “debole” da proteggere di questa brutta storia.
Che comunque ci ha insegnato che l’Italia è davvero divisa: da una parte di buon senso che prova, nonostante le difficoltà, a rispettare tutto e tutti e seguire delle regole, alla base delle quali si fonda una convivenza in qualsiasi sistema civilizzato. Che si sacrifica e soffre.
Poi c’e un’altra che, magari più numerosa e alla moda, che ha dimostrato il suo dna, alimentato dalla stupidità di mostrarsi sui social, ma prende le sue radici dai parcheggi in doppia fila e dalla differenziata, dai piccoli gesti di scortesia quotidiana che oggi si raccolgono con gli interessi.

Sono emersi i nostri vizi.

Ma non fermiamoci. Nascerà una nuova Italia.
Il post di prima è alimentato dalla rabbia, ora emerge la ragione nonostante l’amarezza.

Per me e per tanti di voi sarà un periodo difficile anche lavorativamente parlando. Non siamo protetti da nulla e nessuno, ma ora il principio è la salute. Da garantire con la nostra responsabilità e i gesti. Dobbiamo difendere i nostri genitori, anziani, le categorie deboli prima di noi stessi.

Come tanti di voi NON ho paura, ho solo voglia che tutto passi, ritrovarci davanti un bel tramonto, senza limiti e paure, e poi organizzare una grande festa e fare un altro bel viaggio.

TENIAMO DURO, AIUTIAMOCI E AIUTIAMO CHI HA BISOGNO

Coronavirus e mondo della notte

Lo so che non uscire nel weekend e la sera ci pesa tanto. Pensa a me che da anni faccio il DJ! 😟

Mah, leggi un attimo. 🙃
In nessun decreto c’è scritto che non si possa uscire, ma bisogna avere ATTENZIONE.

☝️Chi non sta bene deve starsene a casa, anche se ha qualche linea di febbre. Contattare i medici nei casi importanti.
☝️Gli anziani e gli immunodepressi devono evitare il più possibile di uscire. Sono le categorie a rischio contagio. E noi dobbiamo tutelarle con i nostri comportamenti.
☝️Chi arriva da zone a rischio del Nord Italia deve contattare gli operatori sanitari e stare a casa per 14 gg obbligatoriamente, senza nessuna altra disposizione. Deve farlo, stop.

😎Chi sta bene può uscire con responsabilità.

🏖🏕⛲️Quanti spazi all’aperto ci sono? Quanto è bello vivere in Sardegna? Siamo pochi e abbiamo molto.
Puoi far passeggiate, correre, stare in giro. O leggerti un libro, lavorare a casa. Guardarti un film, riscoprire una passione.
Sfrutta l’occasione.
Puoi anche andare nei locali aperti e che rispettano le disposizioni di Legge.

🔺DA EVITARE
Qui c’è da fare qualche sacrificio. Stare vicini, gli assembramenti, i contatti, i baci, gli abbracci, le strette di mano, i locali affollati e che non rispettano la distanza di un metro (in generale locali affolati). Anche se sono alla moda e c’è la gente troppofigga.
Stare a un metro di distanza, così complicato? Proviamoci!

💪Premiamo i locali e gli imprenditori che aprono responsabilmente rispettando regole e distanze. Anche loro fanno sacrifici.
Se non ci fossero opportunità di uscire o trovare un locale adatto, stiamo a casa o all’aria aperta.

☝️Agli studenti: NON è una vacanza da scuola. È un periodo eccezionale e grave. Siate attenti, rispettare le norme e non fregatevene. Avete la responsabilità della salute dei vostri parenti più anziani e di chi è in malattia!

🙌🙌🙌Sarà dura ma ce la faremo tutti insieme. Contaminando anche gli altri con la forza della ragione e del buonsenso. 🇮🇹😇

ALZA IL VOLUME DEL TUO SENSO CIVICO

L’altra faccia del rifiuto

Accade spesso che delle cose non vadano come vogliamo. Ieri ho raccontato della novità della mia docenza di Comunicazione e social media che mi ha inorgoglito.
Qualche giorno fa ho avuto una conferma che non avrei fatto la voce della Coppa Davis a Cagliari. Ci tenevo, lo ammetto. Era un altro sogno che si avverava, dopo tanti altri raggiunti e insperati: lo stadio, la radio, la disco, il calcio e tanto altro che se mi guardo dietro posso solo dire GRAZIE alla vita e alle persone!

Dopo varie interlocuzioni e incontri con lo staff della Fit, che ringrazio comunque, il mio preventivo artistico non è stato accettato. Sai quando pensi di avercela fatta…?😀
Eppure, nonostante il rifiuto, sono felice di esser stato considerato e tra i papabili per un evento così prestigioso e importante e per un ruolo così delicato: la voce!

Si va avanti. E se ci pensi ce ne sono tanti, di rifiuti, giusti e ingiusti: persone che con te non vogliono collaborare, altre che ti evitano e non ti considerano nemmeno quando vinci la Champions o ti giudicano senza aver mai raggiunto l’1% delle tue esperienze. Altri sono semplicemente più bravi e competenti di te. Altre volta i tuoi preventivi non rientrano nei budget.
I rifiuti sono parte del gioco e nascondono un gran segreto: aiutano a migliorare.
Non averne paura e prendili come passi normali e necessari.
Sono pronto per nuove avventure!

Auguri cara vecchia Radio!

Oggi è la Giornata Mondiale della Radio!
20 anni in cui ci bazzico più o meno in ogni ruolo, da speaker a giornalista e DJ.
Un amore che si perde da quando ero bambino!

Auguri alla mia radio del cuore – Radio Sintony – che mi ha dato la possibilità di coronare un piccolo grande sogno, far sentire la mia musica e voce ovunque. Che giorno dopo giorno rende migliori le nostre giornate!
Auguri a tutti quelli che ci lavorano e come me ne sono perdutamente innamorati!❤️

Grazie e auguri a tutto il nostro staff di Sintony!

 

Il DJ è una cosa meravigliosa

Ti guardano, ti riconoscono, ti salutano, ti abbracciano, come se non fosse mai passato troppo tempo dalla prima volta che li hai fatti ballare, come se quel sottile filo grazie alla musica non si fosse mai staccato.
Fare il DJ è una cosa meravigliosa.
🤟

Idee on air

Progetti e idee che nascono.

Un consulente che ama valorizzare piccole e medie imprese e un giornalista affamato di storie e idee. Uno studio di produzione in città. Volti e voci di persone che fanno. Voglia di smuovere lo stagno della nostra Isola e dare spunti e riflessioni.

Coming soon… 😇