Cinque ore di lezione in aula potrebbero sembrare un impegno notevole, Read More
Posts in Storie & Idee
Ho visto Perfect days di Wenders
Pochi giorni fa ho visto Il film Perfect Days, gioiellino del regista Wenders.
Hirayama, il protagonista, vive le sue giornate scandite come un rituale, una cerimonia. Il suo lavoro semplice e umilissimo di addetto alle pulizie dei bagni di Tokyo Read More
Post di inizio anno (2024)
Ho pensato e ripensato se scrivere qualcosa. Non ho voglia di fare recap o gallery anche perché i momenti bellissimi sono stati tanti. Read More
Elucubrazioni (dissonanti) di Natale 2023
Le strade si adornano di luci colorate e le case si vestono di ghirlande scintillanti, Natale: un pensiero ricorrente mi tormenta. Read More
Comunicare, comunicare la politica e altri miti
(Un post che nasce da una bella chiacchierata di stamattina, provo a sintetizzare ma ci vorrebbe tanto altrontempo)
Quando mi chiedono di gestire social o di occuparmi di uffici stampa o comunicazione in politica o per attività varie, la mia risposta rimane sempre la stessa di tanti anni e forse è la più antipatica: non ci sono scorciatoie né trucchi magici, solo duro lavoro, strategia e creatività oltre a un investimento economico da fare. Read More
La piscina e le sue tante lezioni
Già da due settimane frequento un corso di nuoto che per la verità è un modo per imparare a galleggiare e vincere la mia paura dell’acqua alta. Read More
Il Codice dell’Anima e la lezione di Hillman
Nel mio percorso di scrittura e musica, ho avuto il piacere di imbattermi nel libro “Il Codice dell’Anima” di James Hillman. Questo libro ha trovato il suo spazio nella mia vita artistica, offrendomi una miriade di temi e lezioni da esplorare. Read More
Temporary Road, il docufilm di Battiato su Amazon Prime
Su Prime Video mi sono imbattuto in “Temporary Road”, il docufilm che celebra la vita e la carriera di Franco Battiato. Ogni volta che incrocio un suo brano o un video, mi rendo conto dell’impronta indelebile che ha lasciato e di quanto manchi nel nostro attuale contesto culturale, spesso superficiale e carente di profondità. Read More
La piscina
La questione è che per un’eternità metaforica—un’eternità costellata di “forse domani” e “ci penserò”— mi son iscritto finalmente a un corso di nuoto.
Perché? Per affrontare la mia palpabile, quasi corporea, apprensione verso l’acqua profonda. Timore per l’incertezza di ogni prossimo esercizio in acqua, e euforia perché, nel profondo della mia testa, so che ho la capacità di trascendere questa paura e voglio sfidare le mie paure.
Anna, la mia istruttrice, gridava ieri con una sorta di entusiasmo coercitivo: “Perché hai paura? Tu sei capace, lo sai!” mentre io mi aggrappavo al bordo. Sorridevo, riconoscendo la verità delle sue parole. Perché la paura è quel fastidioso collante che ti immobilizza nonostante tu possieda tutte le competenze per avanzare. È la paura di te stesso, del superamento di te stesso, e dei giudizi altrui. E a tutto ciò, mi dico: “Che se ne vadano tutti al diavolo”, inclusi i miei pensieri auto-limitanti.
Essere immerso in quella massa acquatica, con la sua gravità e l’attenzione solo su di essa, ha innescato in me un fenomeno di osservazione—osservazione di me stesso e dei miei compagni d’acqua.
Ogni persona con la sua personale odissea, con i suoi limiti e le sue resistenze. Il loro impegno funge da lezione per chiunque tenda a lamentarsi e rinunciare, come il sottoscritto.
E in questa continua odissea, tra palestra e piscina, mi sono ritrovato ora a dedicare cinque giorni a settimana all’esercizio fisico.
Me ne son accorto stamattina.
Ero felice ma anche consapevole che tenere questo ritmo sarà dura.
È un ritmo intenso, sì, ma la costanza sta erodendo le barriere tra me e una serie di benefici. C’è ora consapevolezza, disciplina personale, e una sorta di chiarezza mentale che va su ogni aspetto della mia vita, inclusa la mia professione creativa e, sí, anche quando sono DJ.
Ed è strano, perché con l’avanzare degli anni, l’attenzione alla cura del corpo e della mente diventa inevitabil. Dunque, ecco dove siamo: buone abitudini, cibo sano, passioni, discernimento e attività fisica. Non c’è più spazio per frivolezze, tranne forse per quei deliziosi sprechi di tempo e per i viaggi che rendono la vita degna di essere vissuta.
Mi chiamano “prof” ma…
Mi chiamano prof ma sono solo un modesto formatore.
Comincio oggi una nuova sfida, un po’ sulla linea del mio passato di questi anni di formazione professionale, un po’ come novità che mischia competenze, esperienze e soprattutto sensibilità.
Prima ancora che insegnare è motivare persone, giovani, che sono uscite dal percorso scolastico per tanti motivi – potete immaginare – e riportarle nel mondo “normale” e offrire una seconda chance.
Non è solo insegnare comunicazione, scrittura e social media, le materie che farò, anzi proprio quello forse è residuale. È molto molto di più. Spero di esserne all’altezza.