Ogni aggiornamento di Google nasconde il terrore di chi scrive sul web: e ora che succede? I miei pezzi perderanno posizioni? Come dovrò scrivere e ottimizzare? Certo, te ne puoi fregare, ma qualcosa dovrai pure verificare. Ti dovrai fermare a ragionare, quando posti i tuoi pezzi su un sito con base WordPress, specie quando questo lavoro ha un committente (cliente) che sgancia dei soldi per vedere il suo sito nella top 10 delle ricerche. E allora proviamo, insieme, a capire di più.
E’ arrivato Bert, ma questo lo sappiamo già da giorni. Bidirectional Encoder Representations from Transformers, così significa,una tecnica di reti neurali che permetterà alle macchine a comprendere il linguaggio umano.
Una notizia interessante per il lavoro di SEO copywriting, vero? Il Bert ora considererà nelle ricerche non solo le parole singole – le keyword che abbiamo tanto osannato – ma la relazione di altri termini usati in una frase, ragionando in termini di contesto e cercando il senso delle long tail keyword.
Il cervello vuol capire il tuo intento di ricerca, chiaro? E ci arriva connettendo parole, proposizioni ed espressioni, provando a leggerle non più staccate ma immaginandosi cosa vogliano dire. Un bel salto che mette in crisi gli osannatori del SEO Copywriting.
L’approccio di Google BERT, che non sostituisce Rankbrain, il primo metodo basato sull’intelligenza artificiale del 2015, ma lo integra, influenzerà le ricerche lunghe – un 10% – basate su un approccio simile alla classica conversazione. Magari quelle derivanti dalle ricerche vocali, sempre più presenti, specie attraverso i telefonini.
Che fare quindi? Avrà sempre più valore scrivere per le persone, avvicinandosi alla richiesta conversazione, alle preposizioni. Con le parole chiave era semplice, ma ora, magari, torneremo a dar ancora attenzione a chi legge e non più alla keyword nel tag title, poi nella meta description e nel tag alt. Questo non vorrà dire lasciar perdere la ricerca e tutte le altre attività come l’analisi del pubblico, le query e la serp. Solo che bisognerà ricordarsi sempre che le persone sono al centro, molto più dei motori di ricerca.
Siamo di fronte a un cambiamento epocale per Google o un miglioramento e basta che inciderà poco sulla dinamiche del copywriting ? Solo il tempo potrà rivelarcelo. Noi, con curiosità, vediamo dove ci porterà Bert e testiamolo.
Pensiamo allora a scrivere con un mix equilibrato, capace di non scontentare l’intelligenza artificiale ma neanche farci apparire dei robot che scrivono con logiche illogiche.