Una telefonata che porta con sé il richiamo delle note e l’invito a far risuonare la mia musica in terre lontane. Strane connessioni, ma così nascono molti miei miei viaggi.
La cugina di un mio amico mi sente mixare a Malta e mi chiama per andare alla sua festa a Bruxelles.
È un’esperienza che va oltre la geografia, è un’immersione nelle melodie della vita che si svolge in luoghi diversi, apparentemente senza punti comuni se non l’Europa.
La voce di Deborah – così si chiama – al telefono porta con sé il calore di una proposta: qualcuno ha sentito la mia arte, il mio mixare di generi, il mio modo di fare il DJ. È una chiamata che suona come una sinfonia, un invito a prendere un aereo e portare la mia passione ancora una volta in un luogo diverso, a contribuire a serata destinata a essere speciale.
Accetto l’invito con l’entusiasmo di chi sa che sarà un’esperienza bellissima. Bruxelles diventa la mia destinazione, un palcoscenico in cui la città stessa è una parte integrante della performance.
Perchè oltre alla festa a fine dicembre, c’è la città. La Grand Place, con la sua maestosità, le vie del centro piene di vita e di luci, è il preludio di una sinfonia urbana che esplorare sarà un’emozione.
Il pomeriggio. Arrivano i CDJ della Pioneer, si affittano audio e luci. Il camion della pizza c’è e con esso un attrezzatissimo banco bar. La notte della festa, il momento in cui la mia musica prende vita, e il luogo diventa il mio tempio sonoro. Le persone ballano con le note. La presenza, la connessione tramite un amico di un amico, è il filo conduttore che unisce tutte le storie in un’unica melodia.
Al termine, mentre Bruxelles si accende di luci notturne, rifletto su come ogni viaggio sia un capitolo nella mia avventura musicale. C’è sempre qualcosa di bello e nuovo ma la mia solita voglia di condividere con il mondo. E così, con il cuore colmo di note e storie, il mio viaggio musicale continua. Chissà, le prossime destinazioni