Respira, ya se pasa c’è scritto davanti a me, posto 22 lato finestrino.
Nuova avventura in terra spagnola, direzione nord.
Non ci si ferma mai, finché testa e corpo funzionano. Poi la leggerezza del volo che cancella di colpo l’ansia e lo stress da check in e lascia la noia che sento quando sto troppo nella mia città. Amo Cagliari ma dopo un po’ mi rammollisce.
Ecco il viaggio, per ricaricarmi di parole e idee, per staccare dal quotidiano e cercare nuovi stimoli. Difficile capirlo se non ci sei dentro. Per tanti sarà sempre una vacanza.
Il volo mette in moto tutte le mie cellule creative più folli: scrivo, leggo, progetto, penso, concludo. Prima volta con vueling, rapporto qualità/prezzo assolutamente ottimo. Ci sanno fare questi spagnoli.
Straordinaria l’idea in poco tempo di trovarsi altrove, altra gente altre lingue, altri flussi. Di cambiare radicalmente il proprio quotidiano. E se anche sarà la decima volta che vengo a Barcellona (oramai mia seconda casa) è sempre bellissima. Ma è oramai solo una tappa veloce.
L’arrivo a El Prat mi ha regalato una splendida visione di Barcellona dall’alto. Poi è stata un’inutile e affannosa corsa dal ferrocarril (il trenino dall’aeroporto) per prendere un treno a Sants partito due minuti prima del mio arrivo. Quaranta euro in fumo ed io togo che avevo prenotato su web una volta tanto. Me la son cercata. Per un attimo ero dispiaciuto di non stare in Italia, un ritardino mi avrebbe salvato. Quindi decido di prendere il treno delle 18 per Zaragoza e ora mi siedo a guardare quel che accade intorno a me.
Un’ora circa e si parte. La sera viene giù e da questo superveloce l’ultima cartolina di Barcellona è un tappeto di luci. Zaragoza, ore 19,50. Scendo e mi avvio verso l’ufficio turistico. Prendo la cartina e comincio il cammino verso il mio rifugio di stanotte, un piccolo affittacamere a due passi dal centro. Venti minuti di cammino per poi trovare il calore di una stanza e un letto. La pensione è modesta ma sento tanta familiarità. Tempo mezz’ora riesco per un boccone: cerco il primo bar. Bocadillo e cerveza, panino e birra, mentre tanti avventori guardano Real-Celta. Pago e poi decido di passeggiare un po’ con i miei pensieri finché decido di tornare, stanco da una giornata di viaggio, e addormentarmi.