Alla venticinquentesima volta che ci vado forse comincio a capire che Barcellona è la mia seconda casa e mischiarmi come se fossi uno di loro, studiare lo spagnolo, prendere contatti per lavoro e serate da dj, affittare una stanza e vivere normalmente e perdersi è sempre un piccolo passo avanti, un cambio pelle, un tuffo nel mare.
Allora ti trasferisci? Allora quando vai a viverci? Ma quanto spendi? Ma chi te lo fa fare? Ma perchè Barcellonav
Comporre e ricomporre.
Le persone non vedono mai le sfumature della vita, detestano la differenza, le incertezze, ragionano per scatoloni attaccati con lo spago e non hanno sogni da coccolare.
Ma chi lo dice che uno non possa vivere in tanti posti, pensare oltre, prima che qualsiasi luogo e pensiero e stupida convinzione lo rammollisca? Chi ha deciso che si debba nascere e morire in un posto e non anche altrove? Chi ha deciso che i miei pensieri non possano viaggiare? Noi e solo noi. Ci castriamo ogni desiderio. Ascoltiamo troppo. Rimandiamo decisioni. Speriamo che le persone siano le nostre copie e se non sono le detestiamo e boicottiamo. Abbiamo paura dell’entusiasmo. Soffriamo quello che non conosciamo.
Stare fermi rammollisce.
Amo perdermi in tanti luoghi. Che sia Barcellona, Dublino, New York o altro ancora. Amo tante cose. Di certo non star fermo.