Mentre vi scrivo è pomeriggio e sono seduto all’ombra, sull’erba del magnifico parco della musica inaugurato qualche giorno fa. Già… imminenza elezioni, una carta vincente per ricordare all’elettore il proprio nome o riferimento politico. Succede per le inaugurazioni ma anche per le strade asfaltate dopo anni di lungaggini e rinvii.Al di là delle polemiche devo dire che non sembra neanche di essere in città. Un’oasi felice con un bel fiume che neanche pensi di essere in piazza Giovanni, a due passi dal T-hotel. Finché non la conquisteranno i gaggetti locali, le chiacchierone (a proposito: a Cagliari c’è un volume acustico per chi parla?) e altri casinisti sarà un posto interessante.
Ora si è alzato il tipico vento del pomeriggio, un po’ di roba è volata e sto finendo un libro che non riuscivo neanche a cominciare, uno di quelli che alla ottava pagina già abbandonavi. Ho letto ben 142 pagine e come sempre accade, dopo un inizio intricato, ho preso il ritmo.
Dò un’occhiata all’agenda della settimana e agli impegni. Sembrerebbe finalmente una settimana normale, sono mesi che corro a testa bassa e, giuro, non solo nel senso agonistico. Semino e raccolgo. Apro varchi e collaborazioni. Qualcosa lo chiudo perché non riesco più a sopportare certa gente.
Non ci crederete ma non mi sono ancora veramente fermato da tantissimo tempo e l’estate che arriva par essere ugualmente molto impegnativa. Poi ci sarà da capire cosa farò sportivamente parlando, ma soprattutto dove abiterò visto che ho lasciato Elmas da tempo.
Non vi nascondo che la ricerca della nuova casa mi sta mettendo un po’ di ansia, visti i prezzi e le location, ma forse qualcosa l’ho trovata. Sarà la casa dei miei sogni?
Mi sento un po’ al muro, con tanti progetti in ballo e molto di me in gioco. Non sono un figlio di papà, conquisto ogni cosa sempre da solo, con la fortuna e con i miei sforzi. Ecco perché ho iniziato a vedere la politica con un occhio diverso. Finché stai a casa dei tuoi, oppure hai qualcuno che ti mantiene, è facile non incazzarsi e non vedere la realtà. Ma qui salta fuori l’esperienza e la grinta che abbiamo messo in cantina nei tempi bui.
Prendersi un po’ di tempo e programmare.