Airbnb qui Barcellona è praticamente il modo con cui i ragazzi arrotondano i propri stipendi da crisi, riorganizzando le case, spesso ubicate nei quartieri storici. Escono davvero soluzioni curiose e raffazzonate tra stanze inventate, cavi volanti e secondi bagni ricavati in pochi metri quadri che farebbero rabbrividire qualsiasi purista del turismo. C’è un’idea sensibile dell’arrangiarsi senza mettersi problemi di eleganza e la casa racconta una vita vissuta, le passioni e i sogni di chi la abita: i poster dei Ramones, le sedie tutte diverse, il frigo in salone, la cucina organizzata nell’angolo.
Per 30€ a notte, un letto pulito, lenzuola e una wifi chi chiede di più?Così a questo giro sono nella casa di Barbara, che è spagnola, e convive con un ragazzo, Armando, che è di padre marocchino e madre zingara e lavora in un ristorante italiano. La sua selezione è curiosa: alterna reggaeton a pezzi acid house. Mi chiede se la musica mi dia fastidio mentre riordina casa.
Parliamo e mi spiega come sia complicato oggi mantenersi qui, quanto il lavoro sia precario e l’eldorado tanto atteso, che uno si aspetta a Barcellona, lontano.
Ah, dimenticavo, questa è la vista dal mio piso 😉