APPUNTI DI #TIXILIFE
Solo l’idea che debba rimanere in casa mi uccide.
Stamattina è successo, causa allerta, e mi son ricordato quando non andavo a scuola. Dopo la prima emozione per il giorno di libertà, la noia. L’assoluta inutilità. Malgrado gli impegni, malgrado le cose da fare. Ieri come oggi. Fuori diceva di non uscire: lampi, vento e acqua a battere sulle finestre con insistenza quasi volesse entrare. Zalone e Bisio alla tv, il wifi e sky. Nulla davvero.
Mi son seduto sul divano comprato in superofferta in attesa di un lampo d’ingegno. Televisione accesa, connesso.
Ho scelto musica nuova con meticolosità, house, l’ho selezionata come fosse un piatto da servire a una cena di gala, l’ho mixata, mi sono abbandonato così in una mattinata da DJ casalingo, per ore. Ho montato la trasmissione per Radio Sintony, caricato tutto sul podcastixi. Poi soundcloud.
Tredici e trenta. Doccia. Nessuna voglia di cucinare.
Zaino in spalla, magliettina. Il vento era tutt’altro che freddo. La città stranamente vuota. Le foglie per terra, il cielo che cambiava, le nuvole a rincorrersi. Io in auto, direzione giapponese. Ore 14,20 “posso ancora accomodarmi?” “Celto”. Ho gustato sushi, sashimi, spaghetti di soia. Nel mentre ho acceso il Mac e fatto mille altre cose. Ho ritrovato la voglia di fare.
Pagato. Scompigliato i capelli. Un salto in federazione. Ora davanti al mare a rimettere in ordine le idee. Alcuni temerari sfidano il tempo correndo. Le barche dondolano cullate dal mare nervoso. La Grimaldi ha acceso i fari e un rimorchiatore lascia il porto con coraggio.
Poi ci sono io, fermo come un fesso in auto.
Un weekend impegnativo mi aspetta: Turisport, animazione e serate da dj. Poi Milano la prossima settimana, sempre per un djset. Poi un viaggio in arrivo.
Stare fermi uccide, fidatevi.