Vorrei essere come uno di questi viaggiatori che incrocio, liberi e senza patemi d’animo, capaci di organizzarsi con poco e di vivere sempre al limite. Non si mettono problemi di clima, vestiario, alimentazioni, orari e come possono apparire. Si sente l’onda della libertà e spensieratezza che emanano.
Ma forse è inutile, è proprio un modo di vivere provinciale che ci portiamo da quando siamo nati: regole, pregiudizi, preconcetti e cosa diranno gli altri. Noi sardi siam così, siamo limited edition, impauriti e racchiusi nel nostro mondo, anche se inconsapevolmente. E quando proviamo a uscirne, una molla ci ricorda chi siamo e non allarghiamoci troppo sennò possiamo spaventare i deboli di mente.
Star sempre attenti a non urtare il sistema di convinzioni e tradizioni che hanno retto i vicinati e la città. Una complicanza di mentalità che ci ha resi stupidi senza saperlo, ma continuando a vantarci di essere migliori.