Ho corso molto oggi, sotto il sole. Dovevo smaltire un po’ di tossine del sabato. Sono andato al Colle di San Michele, uno dei miei preferiti. Dicono che i corridori “in” vadano a monte Urpinu, quelli più forti al Poetto e quelli meno selezionati al San Michele. È vero. Il nostro è un ambiente molto popolare: trovi l’impiegato del comune, la ziodda, il giovane universitario, il compagno e chiunque altro non rientri nelle categorie precedenti.
Devo ammettere che sono un po’ vigliacco con la corsa, come con tante altre cose: cerco sempre mille scuse per non andarci, ma poi la sensazione del post è clamorosa. Doccia e sono nuovo di zecca! Riesco pure ad avere un ritmo di lettura non indifferente e a terminare libri parcheggiati da mesi.
Questa è forse la prima domenica d’estate, con il Poetto strapieno (un buon motivo per girare al largo) e niente campionato di calcio. Tutti forsennatamente al mare per farsi l’abbronzatura e fornire adeguate documentazioni pratiche sul lavoro fatto in paleshtra. Ho o non ho la cosiddetta “tartaruga”? E poi prima prova costume. Risultati e commenti su facebook.
Poi c’era la partita dei Cru, così si chiamano i Crusaiders, squadra di football americano. Sono stato invitato dalla capocheerleader Federica Meloni alla gara dei playoff contro il Salento. Ragazza dinamica, acqua e sapone, mi ricorda un piccolo Tixi: sempre impegnata su tanti fronti. In campo organizzava i cori, portava le piccole red flames a far pipì, faceva pubbliche relazioni con i tifosi. In gamba!
È strano vedere uno sport e capirci poco. Ho passato mezz’ora a decifrare parole dello speaker e gesti. Tra l’altro gli arbitri, vestiti come commessi di footlocker, hanno un fisico da buttafuori del Jko. Cazziano i giocatori senza mettersi troppi problemi.
Minuto dopo minuto, sono riuscito a intuire qualche regola, memore anche del film “Ogni maledetta domenica” con annesso discorso di Al Pacino. Guadagnare centrimentri, se non metri. Avere una squadra di 50 elementi che ruotano nelle varie fasi della gara uscendo ed entrando a gruppi.
Manca la continuità del calcio a 5, ma le parti di gioco vero sono intensissime. Si tenta di portare la palla più avanti e guadagnare zone del campo. La zona più ambita è la end zona, quella vicina alla “porta”. Sui punteggi e il resto ho ancora da imparare. Non me ne vogliano gli esperti e anzi chiedo aiuto a chi ne sa.
Ancora più strano, poi, vedere football americano con lo sfondo di Monserrato…cose dei nostri tempi.
La domenica comunque ti fa partecipare a eventi “inconsueti” (per te) e, nelle strade, ti fa incrociare personaggi che vedi solo “di domenica”. Figure losche o tristi, disorientate e in cerca di pullman impossibili, che si aggirano silenziose nella calura pre-estiva. Personaggi che poi non incrocerai mai in settimana o forse neanche nelle prossime domeniche della tua vita.
Le domeniche sono per me un continuum col sabato, le serate in discoteca. Rilassarsi e riposarsi non è mai scontato, con l’incombenza del lunedì e tante cose da organizzare.
Oggi c’è però la possibilità pure di godersi un bel tramonto, magari in spiaggia con un bel drink e un’amica. Da decidere il dove. Baretti o riva al mare?
Questo è il programma. Sempre che tutto sia colpevolmente bello e non ci sia la solita orda di barbari che rovini tutto. Già il vociare della gente e il diritto al silenzio: sta diventando insopportabile vivere con persone che ti devono sempre informare sui cavoli loro, far sentire la musica della loro autoradio o dell’impiantone bose di casa o conversare a volume da venditori del mercato a distanza di due metri nei bar.
Ci vorrebbe una vigilanza sul disturbo alla quiete acustica che imponga una multa a chi rovina bellissimi posti con le proprie chiacchiere inopportune. Non ho mai capito poi perchè multano i locali che fan casino e mai le auto.
Detto da un dj è veramente un paradosso, vero?