Non mi piace tirarmela da talent scout, credo che nessuno dovrebbe mai arrogarsi questa definizione. Chi fa un lavoro come il mio (a proposito…che lavoro faccio?) ha semplicemente il dovere di incanalare, consigliare, motivare, offrire spunti e direzioni, consigli e vision. Come dj, allenatore, comunicatore, giornalista.
Dalle mie parti tanta gente è passata e continua a passare: qualcuno ha lasciato il segno, qualcuno meno. Persone che ancora camminano al mio fianco, altre che hanno cambiato strada.
È successo con tante persone, non mi pare il caso di fare dei nomi. Ma quelli usciti dalla “scuola Tixi” stanno facendo la differenza e si distinguono.
Magari qualcuno si dimentica di me, qualcuno non mi nomina nemmeno. Ci mancherebbe.
Io sono come l’argine di un fiume, cerco di indirizzare, ma poi la forza dev’essere la sua. In me può sempre trovare un riferimento, ma poi…
Ci sono ragazzi che hanno una grande energia e passione, che spesso mi fanno rivedere da giovane, quando incazzato e grintoso, realizzavo piccoli grandi sogni e mi battevo col mondo, con la mia famiglia, con qualche amico, per i miei progetti.
Non sono io che cerco. Alla fine sono le persone che devono trovarmi.
Io faccio il massimo, per ogni progetto, idea, persona. Spesso sono esagerato, qualcuno mi teme, qualcuno mi dà del fumato, qualcun altro mi ammira, altri non mi sopportano. Ma ho una ragione di fondo: penso sia fantastico indirizzare qualcuno a realizzare i propri sogni. Giovani dj o giovani giornalisti o semplicemente persone da motivare. Sei mister non solo in campo, ma anche nella vita. Potrei dire coach, ma poi offenderei chi questo lo fa per lavoro.
Vorrei un giorno creare uno spazio dove chi ha una certa visione voglia venire e dove chi ha qualcosa da dire possa trovare il luogo per esprimersi.
Prima o poi riuscirò anche a far questo…