Live, mobile, creatività e cura dei clienti: saranno questi i trend del 2017?
La comunicazione è un mondo fluido, difficile da prevedere in anticipo e in costante evoluzione. Provo insieme a voi a immaginarmi le tendenze del nuovo anno nella giungla della comunicazione.
Ragioneremo con il mobile. Il 2016 ha definito la vittoria dello smartphone nella connessione in rete. Questo implica che dobbiamo produrre contenuti ottimizzati per il telefono, con facilità di utilizzo e fruibilità massima. Forse perderemo di qualità, ma acquisiremo praticità nel veicolare le nostre idee.
Le dirette, anche se qualcuno continua a storcere il naso, faranno la differenza. Ma, in generale, i contenuti live, freschi, originali e reali, anche con il rischio che siano meno impeccabili dei video pre-confezionati.
La comunicazione è diventata orizzontale e sempre più persone (vip o meno) scelgono la diretta per raccontarsi, trasmettere esperienze, condividere idee o semplici riflessioni. Io sono tra questi oramai da circa un anno, da quando Facebook mi ha dato questa opportunità. Condivido riflessioni, interviste a persone, incontri, esperienze di viaggio o semplici situazioni di vita quotidiana.
La creatività farà ancora la differenza. Staccarsi dalle categorie, crearne nuove, abbattere le frasi fatte e le uscite di circostanza, ideare nuovi metodi e strategie, renderà i contenuti vincenti. Urlare come Tarzan serve a poco.
I consumatori ascolteranno solo chi sa fare davvero content marketing. In un’arena sempre più affollata, vince chi sa distinguersi, non chi acquisisce numeri e basta. Pensare che una pagina ricca di like ma fondamentalmente poco partecipata sia la strategia vincente è un errore da penna rossa.
A questo si aggiunge la necessità di una cura massima del cliente e del pubblico. Quindi non sarà più una comunicazione verticale, come ricordavo con le dirette, ma una comunicazione attiva che coinvolga, partecipi, curi, coccoli, ironizzi (con gusto e cortesia) faccia sognare chi ascolta o guarda o legge.
Commentare, rispondere alle domande, prendere parte alle discussioni, invitare alla discussione: i comunicatori non possono permettersi di emanare freddi messaggi e basta.
“La nostra non è più l’economia dei bisogni. Questa è l’economia dei desideri. Le persone non cercano più il prodotto migliore al prezzo più basso. Cercano l’esperienza, la passione e il servizio. Cercano le persone, il confronto e la precisione di un interlocutore umano, simile a loro, che li accompagni e li rassicuri” ricorda Riccardo Scandellari in questo ottimo articolo.
Resto perplesso sui Bot, programmi che in automatico rispondono agli utenti. E’ vero che miglioreranno i tempi, ma si perderà l’aspetto umano e caldo della comunicazione, quello che fa sempre la differenza, malgrado l’utilizzo di strumenti che filtrano l’immediatezza di un rapporto diretto.