Musica di Fresu, un colle, un bel tramonto, il mio ipad. Scusate, oggi scendo. Nessun impegno in disco, nessun appuntamento mondano. Sembra strano ma oggi avevo voglia di fermarmi un attimo, dopo qualche giorno di malattia, dopo tanti pensieri.
Mi godo la sera che avanza, la tranquillità della città che cambia volto, i rumori che cercano spazio nel silenzio, l’arietta di un autunno mite. In fondo i monti di Capoterra rimarcano la loro sagoma con il cielo. Luci arancio, finestre accese, mamme che preparano la cena.
Si chiama malinconia post viaggio, quella sensazione di precarietà dopo che si è andati in giro per il mondo. Si chiama nostalgia del movimento, voglia di riflessione, malinconie varie. Il viaggio ti cambia, è inevitabile. Uno come me, poi….
Così ho riscoperto un po’ la bellezza della solitudine, del perdermi e ritrovarmi nei miei pensieri, nello scoprire e ritrovare la scrittura non tanto come gioco quanto come necessità fisica e mentale per mettermi di fronte a me stesso. Questi sono i micro periodi in cui hai sensazioni diverse dal solito, spesso inspiegabili.
Domani o dopodomani, tutto partirà come prima.
Intanto la sera cade giù.